“A DEW POINT”

Da dizionario ” la temperatura alla quale, a pressione costante, l’aria (o più precisamente la miscela aria-vapore) diventa satura di vapore acqueo” di conseguenza la rugiada si deposita sul suolo.
Se veritiero ” in nomen omen” queste perline d’acqua hanno in sé qualcosa di discreto e romantico; sopraggiungono silenziosamente nelle notti serene di primavera o autunno, si adagiano con garbo, possiedono un incedere più delicato della brina e un tono di voce ” melanconico”.
“…e perché seminò la bianca luna di cristalline stelle un puro nembo e l’erba fresca in grembo?”.
Così descriveva e scriveva Tasso sulla partenza della sua amata, sposando e assimilando gli elementi naturali alle emozioni e stati d’animo umani; rugiada è ciò che possiamo vedere e ammirare di primo mattino, sono quelle piccole perle luminose che si poggiano il tempo necessario, fugaci, sovente come la malinconia che sopraggiunge giusto il tempo di un saluto.
Questo apparente “semplice” evento atmosferico nasconde un’essenza mastodontica; parliamo di acqua, quell’ ” acqua” che nel Corano è citata più di sessanta volte presentandosi nelle sue svariate forme ( pioggia, mare, rugiada, fiume).
” Coloro che invece elargiscono i loro averi per la soddisfazione di Allah e per rafforzarsi, saranno come un giardino su un colle: quando l’acquazzone vi si rovescia raddoppierà i suoi frutti. E se invece l’acquazzone non lo raggiunge, sarà allora rugiada…”.
Queste gocce rappresentano l’onnipotenza della misericordia o del castigo di Dio, mezzo attraverso il quale l’uomo si purifica, il supremo simbolo della resurrezione come evento finale; Dio la fa scendere dal cielo come emblema di grazia e il Corano afferma che ogni singolo individuo potrà riceverne nella misura della sua ricettività spirituale.
” La rugiada brilla bianca sull’erba”: accolgono così i giapponesi l’arrivo dell’autunno, ” Hakuro”, che legato alla teoria dei Cinque Elementi, si identifica con il color bianco, come la neve e come la rugiada che si adagia, quasi addormentandosi sui fiori.

” Quando cade la rugiada mattutina, diventa sereno” ( Proverbio giapponese)
Queste perline di acqua, che per il microcosmo del Sol Levante rappresentano raffinatezza estetica e intensità emotiva, vengono adoperate per enfatizzare la bellezza transitoria dell’esistere, tant’è che nel tanka di Ki no Tomonori si respira la consapevolezza della mutabilità e l’amore quale forza dominante, capace di dare senso anche a ciò che è destinato a svanire ( come la rugiada); ” Mi manchi” diventa ” La vita è goccia di rugiada che svapora, eppure la darei per poterti incontrare”.
