QUELLO STRANO MARCHINGEGNO CHIAMATO BLOCKCHAIN!

Sempre più di uso corrente termini come Bitcoin, Smart Contracts, Criptomonete, Crittografia.

Comune denominatore di questo nuovo vocabolario : Blockchain.

Si dice essere la tecnologia destinata a sconvolgere il mondo della finanza, dei contratti, fino a certificare le filiere di produzione.

Letteralmente ” catena di blocchi” altro non è che un libro mastro, un semplice registro all’ interno del quale ogni unità è definibile ” blocco” ed è concatenato agli altri, nell’ ordine in cui è stato creato e la cui integrità è garantita dall’ uso della crittografia.

Di fatto, ci troviamo in presenza di un registro pubblico , nel quale vengono conservate e memorizzate, in modo sicuro, verificabile e permanente, transazioni che intercorrono fra utenti appartenenti alla stessa rete.

Il procedimento si incentra su un sistema definito ” Peer-to-peer” totalmente estraneo alla “tipica” rete internet.

In pratica, nelle reti tradizionali l’ utente, tramite un qualsiasi dispositivo si connette ad un server, il quale attinte le informazioni necessarie, le invia tramite connessione al server stesso ; il cliente, attraverso questo procedimento, è in grado di navigare nell’ etere.

Un esempio per tutti i servizi di messaggistica: la doppia spunta…affinché il messaggio possa giungere a destinazione gli utenti devono essere connessi.

Il meccanismo Peer-to-peer è ugualmente una rete che però non si attiva attraverso nessun server; è semplificata e indipendente.

Nel primo caso è il server a determinare la crittografia, ovvero a scegliere il linguaggio in codice, nel secondo è il compito di blockchain.

Il tutto è immaginabile come una playlist, all’ interno della quale, ogni volta che viene aggiunto un brano, la lista si aggiorna , ovvero si inserisce un nuovo blocco alla catena che contiene così l’ultima canzone e tutte le precedenti.

Il consenso giunge da tutti i partecipanti alla rete.

In pratica, un lavoro di squadra!

Se qualcuno vorrà eliminare un brano, l’ intera catena conterrà traccia e memoria dell’ operazione , cioè che la canzone un tempo esisteva ed è stata rimossa.

Essenzialmente, Blockchain serve per registrare degli eventi e fare in modo che di tali non si perda mai memoria e traccia.

Possiamo immaginarla come un’ autostrada dove ” Lei “è la carreggiata perfettamente asfaltata ed i vari smart contracts e criptomonete i mezzi circolanti.

Fra le monete virtuali un nome noto … Bitcoin, nato nel 2009, come moneta decentralizzata che assurge al ruolo di ” soluzione” permettendo di massimizzare la potenzialità dei pagamenti elettronici eliminando la necessità di una terza parte.

Una sorta di autocertificazione della legittimità dei trasferimenti ; l’ identità fisica di colui che effettua il passaggio rimane anonima ed è l’ intera rete di cui fa parte che riconosce e certifica la transazione.

Ecco la discesa in campo del sistema Peer -to -peer; tutti gli aderenti alla rete certificano ed aggiungono il blocco alla catena.

Di cosa si nutre questa autostrada?

Di una quantità disarmante di energia!

Il Bitcoin e in generale tutte le monete virtuali, sono alimentate dai così detti ” Mining” (minatori) , coloro che offrono dai computer intere server farm che sono necessarie per mantenere in vita il registro.

In cambio ricevono un importo in criptomonete in funzione del numero di transazioni che approvano.

La rete richiede che tutti i “nodi ” ( computer connessi) siano attivi, ovvero in grado di verificare, in contemporanea con gli altri utenti della rete, la transazione.

Mediamente , per ” minare” un Bitcoin occorrono fra i nove e i dieci minuti.

Fino ad oggi risultano estratti 685,11 blocchi , ne nascono di nuovi circa 900 al giorno…

Lascio a voi il calcolo!

Francesca Valleri