IL POTERE DEL BIANCO
Bianco: sensazione di ordine e freschezza, la fa da padrone quando lo si associa al concetto di incorruttibilità.
Bianco come la neve, come le nuvole.
E’ sinonimo di classicismo e minimalismo, è la cromia degli showroom di moda, degli ultimi computer Apple, delle pareti delle gallerie d’arte.
Le Corbusier, che non amava i colori, neppure le nuance più leggere, andava oltre definendolo ” potente tinta incontaminata, un colore morale, uno scudo contro il frastuono e la dozzinalità del mercato”.
Nell’ antico Egitto le sacerdotesse, in onore alla dea Iside, indossavano il bianco come simbolo di purezza e per i romani, una toga di questo colore, rappresentava la cittadinanza.
La tinta unita è uno stile di vita, una modalità di pensiero e se per un attimo riflettiamo sulla sua realizzazione è naturale dedurre che sia estremamente semplice e meno costosa a differenza dei tempi di Michelangelo dove la singola nuance sbiadiva molto velocemente con il trascorrere del tempo.
Sarà questo il motivo per cui la cappella Sistina è colorata?
Il bianco è noto come tinta acromatica, eppure non è da ritenersi assenza di colore.
Per alcuni è così assertivo al pari di un nero, giallo o un feroce rosso.
Esso è proprio di quegli oggetti che possiedono tutte le tinte dello spettro elettromagnetico come dimostrò Newton attraverso un prisma di cristallo : lo fece attraversare da una luce bianca che si suddivise nella gamma di colori creando esattamente l’ arcobaleno.
L’occhio umano percepisce il colore bianco ma la sua composizione altro non è che il risultato dell’ unione di più spettri cromatici; non contiene alcuna tonalità predominante quindi incarna il concetto di perfezione.
Artisticamente parlando è alla base di tutto; è realmente la partenza per stendere il colore che successivamente permetterà di creare e condensare sfumature, ombre e gradazioni.
In pittura vengono individuati circa venti differenti pigmenti di bianco quali il bianco d’ uovo, realizzato polverizzando i gusci bolliti con la calce viva o il bianco argento creato attraverso la macinazione dell’ alluminio utilizzato prevalentemente nelle tecniche ad olio, tempera e affresco.
Volgendo lo sguardo all’ esoterismo il bianco è stato associato a simbolismi universali che hanno influenzato le credenze popolari.
Possiede un’ accezione positiva in contrapposizione al nero, l’ assenza di colore, rappresenta uno stato di purezza per l’ uomo, indica una via di salvezza.
Nelle culture occidentali simboleggia la pace, l’ eleganza e la purezza; le spose indossano ai propri matrimoni abiti dal colore bianco ma in paesi quali la Cina o la Corea rappresenta la morte, la sfortuna, il lutto, in Perù è il colore che meglio rappresenta gli angeli , il tempo e la buona salute.
Nelle fiabe indica la luce del giorno, la salvezza dell’ eroe, nella mitologia è la tinta di creature speciali che attraversano il confine fra reale e immaginario: i cigni, gli unicorni, pegaso.
Biancaneve ” incarna” alla perfezione questo colore.
Dante Alighieri descriveva così i beati: ” tanto bianco che nulla neve a quel termine arriva”.
Nella moda è un colore ostico da indossare, impersonale capace però di sprigionare un’ eleganza prepotente; Gianfranco Ferré ci ha costruito il suo tratto unico e distintivo …la ” sua” camicia bianca.
In politica divenne ben presto il simbolo di protesta delle suffragette.
Nella colorazione dei punti cardinali in numerose popolazioni esso rappresenta il colore dell’ Est o dell’ Ovest , luoghi dove ogni giorno nasce o muore il sole.
Questa nuance è la più importante in storia dell’ arte e dell’ architettura.
In antichità per produrre intonaci si procedeva alla cottura di pietre carboniche ottenendo così il pigmento noto come il ” Bianco di San Giovanni” descritto accuratamente nel libro di Cennini: ” Tolli la calcina sfiorata, ben bianca; mettila spolverata in un mastello per ispazio di dì otto…”.
Il bianco che nasce dal bianco.
Questo colore dunque può essere un loquace e sublime narratore di silenzi e sottrazioni e in questa ottica ed esercizio di astrazione Kazimir Malevic, pittore russo, realizzò un ‘ opera impensabile: un quadrato bianco su fondo bianco.
Per non parlare delle ispirazioni che provengono dalle scenografie dei film di Stanley Kubrik come ” Arancia meccanica” oppure ” 2001 Odissea nello Spazio” dove il total white è il costruttore di un tessuto loquace più forte di ogni parola.