Vivienne Westwood, icona combattente, anima punk e attivista. A cinque anni sapeva fare un paio di scarpe, a dodici cucire abiti, a quasi ottanta gira in bici per le vie di Londra, attraversando cinquant’anni di storia del costume.

“La gente va in pensione per fare quello che vuole. Io faccio ciò che devo perché se facessi ciò che voglio mi metterei ad imparare il cinese”: questa la sua irriverenza ed ironia che l’ha resa modello di riferimento per più di una generazione.

Vivienne Westwood

È stata premiata due volte come stilista britannica dell’anno, insignita del titolo di “ufficiale dell’Impero britannico” e successivamente “dama di commenda dell’Impero britannico”. Creatrice dell’abito da sposa di Carrie Bradshaw nel film “Sexy and The City”, ha riscosso molto successo negli ultimi anni grazie alla creazione del manga nana.

Vivienne Westwood proviene dalla working class dell’Inghilterra del nord, si trasferisce a Londra alla metà dei favolosi anni ‘60. La sua vita cambia drasticamente direzione quando incontra il manager dei Sex Pistols, Malcom McLaren. L’apertura a king roads del loro primo negozio lancia il genere punk e una cultura popolare rivoluzionaria, con creazioni stravaganti e provocatorie.

I suoi modelli non si ispiravano più solo alla moda di strada, ma anche alla tradizione e tecnica. Prendeva spunti dalla storia del XVII e XVIII secolo, riportando in auge l’utilizzo del corsetto e il faux-cul, elementi di sartoria che sembravano desueti. Famose le sue t- shirt strappate, ricoperte di slogan o capi di ispirazione bondage. Negli anni ottanta si consolidò come stilista di gruppi musicali della scena New Romantic, Duran Duran , Spandau Ballet, mini crinoline, tweed e scarpe platform altissime.

Vivienne stilista punk

Nonostante una serie di difficoltà finanziarie, di gestione e relazionali, è riuscita a diventare un cult nel mondo del fashion. Siede a fianco di grandi marchi quali Dior, Gucci, McQueen.

A questa icona punk, è stato dedicato di recente, per mano di Lorna Tucker, un film tratto da interviste, materiali di archivio e filmati inediti. Si racconta l’ascesa verso il successo di una donna speciale, caparbia, rivoluzionaria, partendo dalle sue umili origini fino alla sua importanza culturale dei tempi di oggi. Se dalle prime immagini traspare il profilo di una donna romantica, basta poco per vedere la Vivienne Westwood per eccellenza. La sua eccellenza; una donna forte, dal carattere tenace che è stata capace di mantenere l’integrità del suo marchio, del suo brand e dei suoi principi.

La si vede in un periodo cruciale della sua vita. Dall’apertura dei suoi primi negozi a Parigi e a New York, alle difficoltà legate alla gestione del continuo alternarsi di successi e di insicurezze, affrontate in prima persona con la sua attitudine anti-sistema. Si vede questa icona, ribelle, rivoluzionaria dalla missione di Greenpeace al circolo Polare Artico, alla designer che crea un’intera collezione immersa in metri e rotoli di tessuto sopra al suo tavolo.

attitudine anti-sistema

La sua palpabile inclinazione alla ribellione e la sua morale antisistema sono alla base di tutte le sue scelte e azioni, che diventano immediatamente contagiose. Le sue idee sono state sempre al di fuori delle aspettative del pubblico.

impero britannico

“Nel dubbio meglio esagerare”. Il motto di una donna “unica“.