UN LUNGO ” VIAGGIO” CHIAMATO BACIO

” Bella, che ci importa del mondo verremo perdonati, te lo dico io, da un bacio sulla bocca, un giorno o l’ altro…” (I.Fossati)

E’ il gesto più intimo per eccellenza; insieme all’ abbraccio , il bacio rappresenta un modo, potentissimo, per connettersi con un’ altra persona.

Si impennano le endorfine, la felicità tocca vette altissime, aumenta la produzione di dopamina, si sveglia l’ attività celebrale.

Il bacio è pura comunicazione emotiva.

” Baciare qualcuno per la prima volta è sempre una specie di miracolo, un viaggio inebriante lungo le rapide di uno strano fiume”. (P. Cameron)

Esistono molteplici tipi di bacio, tutti con altrettante sfumature ma un unico comune denominatore: condividere informazioni, proprio come un linguaggio non espresso, in assenza di parole che ne veicolano il senso.

Prima ancora dell’ arte e della fotografia i miglior baci sono stati immaginati e poi descritti dalla letteratura.

Quello proibito che si scambiano i celebri e sfortunati amanti cantati da Dante nel V canto dell’ Inferno, quei Paolo e Francesca che cedono alla passione dopo aver letto, loro stessi, del bacio tra Lancillotto e Ginevra, ” noi leggevamo un giorno per diletto di Lancillotto come amor lo strinse, soli eravamo e senza alcun sospetto…”.

Altri tempi ma egual passione rivelano le parole che la penna di Fitzgerald mette sulla bocca del suo protagonista ne ” Il Grande Gatsby” , un amore sfortunato e impossibile, che è attesa e illusione di poter modificare il passato; ” Il cuore gli batteva sempre più in fretta mentre il viso bianco di Daisy si accostava al suo…Sapeva che baciando quella ragazza, incatenando per sempre le proprie visioni inesprimibili all’ alito perituro di lei, non avrebbe più spaziato come la mente di Dio…”.

E poi baci delicati e fugaci che celano passioni taciute anche a se stessi come quelle de ” La Signora Dalloway”, il bacio tra Clarissa e l’ amica Sally, uno sfiorarsi di labbra e desideri repressi: ” Lei e Sally restarono un po’ indietro…Sally si fermò , raccolse un fiore, la baciò sulle labbra. Fu come se il mondo si fosse capovolto!…” ( V. Woolf).

Esistono anche i baci che colgono di sorpresa, come quello tra la giovane Occitana e il novizio Adso da Melk, allievo del frate Guglielmo da Baskerville ne ” Il nome della Rosa”: ” Ed essa mi baciò con i baci della sua bocca e i suoi amori furono più deliziosi del vino e all’ odore erano deliziosi i suoi profumi”.

C’è poi chi con magistrali pennellate è riuscito a dare vita alla rappresentazione perfetta del bacio, rendendolo eterno e avulso dal tempo: ” Il bacio” di Hayez, due giovani abbracciati, le mani di lui ad accarezzare la testa di lei, mentre le labbra si sfiorano in una promessa eterna, in un istante di felicità senza fine.

Seppur passionale e romantico rappresenta un bacio di addio, consapevole che sarà l’ ultimo e i due protagonisti non si rivedranno mai più; il giovane è in procinto di partire a combattere per la patria con il rosso della calzamaglia e il blu dell’ abito di lei, in onore del tricolore francese.

C’è chi lo ha rappresentato nello scambio erotico e spirituale per eccellenza, la compenetrazione totale in cui l’ uomo rimane nella donna fino alla fine: ” Il bacio” di Klimt, su uno sfondo totalmente dorato che fa da cornice per accogliere il momento estatico dell’ amore.

L’ equilibrio della loro unione è allo stesso tempo precario e perfetto, armonico e inquieto e i soggetti sono proprio l’ artista e la sua compagna Emilie Floge, isolati dal mondo che celebrano il potere dell’ eros.

” Bella che ci importa del mondo, stancami e parlami, abbracciami, fruga dentro le mie tasche, poi perdonami , sorridi…” ( I. Fossati)

Francesca Valleri