SACRO MONTE DI VARALLO

Il complesso monumentale del Sacro Monte è parte integrante della riserva naturale e sorge su un’ altura rocciosa che domina Varallo, quasi aggrappato al colle, regalando così scorci suggestivi sulla città e sull’ intera Val Sesia.

E’ il più antico dei Sacri Monti italiani, nato dall’ intuizione del frate francescano, Bernardino Caimi, che cinque secoli fa, di ritorno dalla Terra Santa, si rese conto di quanto fosse pericoloso a causa della presenza dei turchi il pellegrinaggio in quelle zone per i fedeli.

Volle riprodurre così, nel Nord Italia, ai piedi delle alpi, i luoghi Santi della Palestina.

Una nuova Gerusalemme, dove rievocare la vita e la passione di Cristo a beneficio dei fedeli che non potendo recarsi in Terra Santa, avrebbero potuto rivivere, nel gran teatro montano, i fatti del Vangelo, con un forte coinvolgimento emotivo.

Peraltro in passato, i pellegrini erano chiamati a percorrere intensamente a piedi la salita che dalla città portava alla ” cittadella” , rendendo l’ ascesa al colle un personale calvario che richiamava i patimenti fisici subiti da Cristo lunga la sua salita per salvare l’ umanità.

Il Sacro Monte è composto dalla Basilica e quarantacinque Cappelle decorate ad affresco, popolate da circa ottocento statue tutte a grandezza naturale, realizzate in terracotta o legno.

Tutta la storia di Gesù è raccontata in quarantacinque capitoli.

L’ itinerario fra le cappelle si divide in due parti; la prima occupa la zona più impervia del parco, completamente immersa nel verde della riserva, mentre la seconda copre la sommità del monte e vi si accede attraverso la Porta Aurea ed è organizzata e possiede le fattezze di una vera e propria città.

Palazzi, porticati, piazze del tempio, cappelle che descrivono minuziosamente gli episodi della vita di Cristo, quella svolta all’ interno della mura di Gerusalemme.

Le Sacra Rappresentazione si svolge proprio all’ interno di questi edifici che fungono da palcoscenico, alcuni isolati, altri inseriti in architetture più articolate e le quattromila figure affrescate, insieme alle statue sono gli interpreti dell’ intera vicenda.

Visitando il Sacro Monte si può inaugurare un personale percorso di ascesa a partire dalla Cappella di Adamo ed Eva per passare all’ Annunciazione e agli episodi della vita di Cristo culminanti nell’ alta drammaticità della passione, espressi nei diversi episodi che riassumono le ultime ore di vita sulla terra fino alla Resurrezione.

A partire dalla metà del Cinquecento la struttura dell’ intero complesso fu profondamente e sostanzialmente modificata dal progetto di Galeazzo Alessi, architetto del tempo, che immaginò e disegnò un ambizioso piano di rinnovamento che fu solo in parte portato a compimento ma costituì il punto di partenza per gli interventi successivi ad opera dei Vescovi della Diocesi di Novara.

Le espressioni spontanee e naturali, il forte realismo dei dipinti, il dialogo , studiato, costante e attivo fra scultura e pittura, intendevano coinvolgere il visitatore immergendolo totalmente nella narrazione rendendolo consapevole e partecipe del dramma sacro.

La Basilica dell’ Assunta, al centro del complesso rappresenta il punto di arrivo ideale del pelligrino.

Per la bellezza del luogo, per le sue testimonianze di fede e arte, costituisce un monumento unico nel suo genere ; l’ intero complesso è, dal 2003, classificato come ” Patrimonio dell’ Umanità” da parte dell’ Unesco.

Può essere considerato un parco-giardino, una via crucis che si snoda sul pendio di una collina ma possiede anche l’ aspetto di una città fortificata, costruita su una ripida parete scoscesa, con la sua cinta di mura, una monumentale porta di ingresso e le due piazze, una civile e una religiosa, che emulano quelle dell’ antica Gerusalemme.

Una città abitata da dipinti e statue, un racconto letteralmente sacro.

Francesca Valleri