REVENGE

” Non c’è vendetta più bella di quella che gli altri infliggono al tuo peggior nemico. Ha persino il pregio di lasciarti la parte del generoso”. ( C. Pavese)

Per certi aspetti è ciò che è accaduto a Edmond Dantès, nel ” Conte di Montecristo”; dopo essere stato travolto dall’ accusa di essere bonapartista e incarcerato, una volta fuggito senza sporcarsi le mani, lascerà carta bianca al fato.

L’ impulso del castigo è legato a un danno subito o al tradimento di un’ aspettativa all’ interno di una qualsiasi relazione, amicale, sentimentale o lavorativa che sia; il fine di questo sentiment che muove mareggiate di rabbia e rancore , quello di punire colui che ha messo in atto un siffatto affronto.

La storia lo insegna!

E’ per sua ira che Achille vuole vendetta: ” Cantami, o Diva del Pelide Achille l’ ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei”.

Il Dio Apollo lo colpisce con una pestilenza che invade il capo dei Greci e a quel punto Agamennone è costretto a restituire Criseide e per ricompensare la perdita , costui sottrae proprio al ” Piè veloce” la sua schiava; e qui parte la brocca!

E’ contemplato potersi vendicare con calma, attendendo il momento migliore, ” siediti sulla sponda del fiume e attendi passare il cadavere del tuo nemico”, se poi vogliamo fare i moralisti , la vendetta è un sentimento che non andrebbe provato, per stessa ammissione della Fallaci è ” volgare come il rancore” ma occorre un distinguo minuzioso, non farlo sarebbe come mischiare il diavolo e l’ acqua santa, nel tentativo di alleggerire le coscienze; la prima possiede una serie di motivazioni, seppur opinabili, che la allontanano dal solo moto dell’ animo, sposa la reazione istintiva unita con la razionalizzazione, mentre il secondo si nutre esclusivamente di emotività.

Ammettiamo pure che ” niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione” , assimilabile ad un dolore che maltratta e frantuma la speranza e con lei la stima verso qualcuno o qualcosa.

Esecrata dal cristianesimo che l’ ha provata a sostituire con la legge del perdono, la vendetta è quel sentimento che appartiene all’ istinto primordiale dell’ uomo, che coinvolge vivi e morti, l’ ” Amleto” di Shakespeare ,famiglie e stanze di tribunali; la ” Medea dei tempi moderni” sono i figli di separati che spesso, quali pedine di uno stato d’ animo affollano le aule.

Rimane un’ emozione universale, non esiste cultura che non conosca tale meccanismo; espressione di un’ offesa che grida giustizia.

Il grido parte pure dall’ armadio!

Un abito sensuale, attillato in chiffon nero corredato da un girocollo di perle, quello che fasciava in maniera sinuosa il corpo di Lady D e che le accarezzava le spalle.

Disegnato tre anni prima e scartato da lei stessa, quale troppo appariscente, decise di indossarlo quel lontano 29 giugno quando oramai l’ ex consorte confessò al mondo intero la relazione con Camilla Parker Bowels.

” Revenge dress” così fu chiamato e l’ occasione lo imponeva…” Voglio brillare come un milione di dollari” ( Lady D).

Francesca Valleri