La Puglia ci regala una vera e propria fortezza delle meraviglie. Costruita sulle precedenti rovine di una Longobarda, rappresenta il connubio e la sinergia perfetta tra gli elementi islamici, nordeuropei e classici. E’ realizzata in marmo e pietra calcarea, che le regala un’infinità di sfumature rosa, e breccia corallina.

Evocatore di simboli, avvolto ancora oggi nel mistero, fonte di ispirazione per la struttura della biblioteca del film “Il nome della Rosa” e conosciuto a livello mondiale per la sua pianta ottagonale, Castel Del Monte fu commissionato nel 1230 da Federico II di Svevia, forse come residenza di caccia.

Castel del Monte in Puglia

Incerta è l’attribuzione ad un preciso architetto; in molti affermano che possa essere riconducibile a Riccardo Da Lentini. Si presenta con forte rigore matematico; basato totalmente sul numero 8 che rappresenta il filo conduttore dell’intero edificio. Otto i lati della pianta, le torri e le sale del primo e secondo piano, messe in comunicazione da scale a chiocciola, che si sviluppano in senso antiorario. Preciso anche il suo posizionamento, studiato in modo da creare particolari simmetrie e giochi di luce durante il solstizio e l’equinozio. Tutto questo non fa altro che alimentare il mistero che appassiona gli studiosi e pervade i turisti della Puglia.

Incerta la destinazione d’uso del castello. Sebbene su un documento inerente la sua costruzione sia riportato il termine “Castrum“ (struttura difensiva), gli elementi ritrovati fanno supporre il contrario. Bagni e camini presenti su entrambi i piani, la raffinatezza del repertorio scultoreo e il lusso delle rifiniture rendono plausibile l’ipotesi di un uso residenziale. Il portale di ingresso principale si apre sulla struttura ottagonale orientata ad est, di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi e vi si accede a mezzo di due scale simmetriche. L’edificio con la sua pianta ottagonale permette di innescare su ogni spigolo una torretta anch’essa ottagonale. Al di sotto del piano di calpestio del cortile sono presenti più di quattro cisterne, per il recupero delle acque piovane.

Castel Del Monte in Puglia è stato inserito nel ‘96 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si rivela un’opera architettonica grandiosa, imponente, solitaria, sintesi di conoscenze matematiche astronomiche e geometriche.

Opera architettonica Puglia

Intriso di simbolismi, ancora oggi desta curiosità e attenzione da parte degli studiosi e domande alle quali non ci sono ancora risposte certe. L’ottagono rappresenta una figura intermedia tra un quadrato (terra) e un cerchio (infinito) a simboleggiare il cielo… Significherebbe forse il passaggio dell’uno all’altro?

 La forma dell’ottagono come base della sua pianta con altrettanto ottagono in corrispondenza, portano il richiamo alla forma di una corona… L’edificio forse rappresenta il potere temporale?

Alle cinque cisterne per il recupero delle acque piovane corrispondono all’interno i 5 camini. Alcuni studiosi lo hanno messo in relazione ad un passaggio del Vangelo di Luca: ”oggi vi battezzo con l’acqua ma verrà chi vi battezzerà con il fuoco”… La costruzione forse era un tempio?

Non rimane altro che rimanere in religioso silenzio ad osservare l’imponenza delle sue dimensioni, nella sua solitudine oppure su un francobollo del ‘77 da 200 lire…