VINUM HIPPOCRATICUM, L’APERITIVO
“L’aperitivo“ è quel timing entrato a far parte delle nostre quotidiane abitudini, da soli o in compagnia, e che ci regala un momento di svago e di relax.
“Uno spritz, per favore!”
Parole che ormai sono diventate parte del nostro vocabolario e generalmente le recitiamo fra le 18 e le 21, appena usciti dal lavoro.
La parola “aperitivo” deriva dal latino aperitivus, che apre e identifica una bevanda in grado di stimolare la sensazione di fame, ma ha origini greche. Si rifà a Ippocrate, medico, che prescriveva ai pazienti inappetenti un miscuglio di sua invenzione.
La ricetta, ripresa da erboristi medioevali, portò ad una curiosa scoperta per cui non erano le spezie a stimolare il senso di fame, bensì il retrogusto amaro che rilasciavano. Non è un caso, che oggi, quando ci troviamo ad ordinare il nostro drink, la scelta ricada spesso su bevande dal gusto amarognolo.
La storia dell’aperitivo dei tempi moderni prende il via a Torino, in una piccola bottega di liquori, dove per mano di Antonio Benedetto Carpano prende vita il vermouth, vino aromatizzato alla china. Ha fatto il giro d’Italia, conquistando non solo il palato dell’allora Re ma anche l’appellativo di aperitivo di corte.
Fu la volta poi di Milano, con il suo farmacista bolognese, Ramazzotti, e il noto amaro ricavato dalla macerazione e infusione di una trentina fra erbe spezie e radici.
Nel 1848 aprì un bar vicino al Teatro Alla Scala, e con la sua bevanda diventò un totem dell’happy hour nostrano. Ma la partita Milano-Torino non era finita. Nel 1862 Campari, allora proprietario di un caffè sotto la galleria, lancia sul mercato un nuovo aperitivo e per distinguerlo dal suo “rivale” vermouth lo chiama bitter. Spopolò subito fra i milanesi ed immediatamente fu ribattezzato Campari bitter, ancora oggi gettonatissimo.
Piano piano questa abitudine si è diffusa in tutte le grandi città d’Italia, una per tutte Firenze, dove in un locale del centro storico, oggi il Caffè Giacosa, prese vita il negroni. Aperitivo… usanza tutta italiana!
Al nord è diffuso da Genova a Bologna: ci sono locali che lo offrono in grande stile. Nelle città di mare, soprattutto al sud, si protrae fino a tarda sera in spiaggia; Milano la regina incontrastata dell’aperitivo brunch della domenica mattina. Nel corso degli anni, se da una parte abbiamo assisto all’espandersi di questa usanza a macchia d’olio, dall’altra abbiamo notato come si siano modificati i gusti della clientela. Se dapprima spopolavano whisky e long island, presto sono stati sostituiti da bevande sudamericane, tequila e margarita. Dei giorni nostri il “fenomeno“ spritz: long drink a base di prosecco, che sta lasciando il passo al cugino Hugo, a base di fiori di sambuco, nato per mano del barman Gruber.