…PER UN PAIO DI RAY BAN!

” Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto in cachemire e un paio di occhiali da sole”.

Potrebbero sembrare parole iconiche e ironiche e invece in una riga, Chanel ha colto nel segno, considerando ” essenziale” un ” semplice” accessorio.

Da sole o da vista, coprendo parzialmente il volto, spingono nelle retrovie la parte più espressiva , gli occhi, permettendo così una sorta di difesa e protezione mediante cui custodire aspetti di sé, privati.

Conferiscono, inconsciamente, a chi li indossa una buona dose di ” carisma e sintomatico mistero”, come cantava il Maestro in ” Bandiera Bianca”, prendendo simpaticamente in giro le star che ostentavano débauche celandosi dietro a lenti scure e se stesso, quale utilizzatore accanito per tutta la sua vita ( rigorosamente un paio di Ray Ban!).

Quelle due lenti offrono la possibilità di indagare più a fondo ma sovente, nel corso del tempo e della storia, non con accezione positiva; come strumento che aguzza la vista , l’ occhiale fu associato all’ inganno del visibile e di conseguenza al diavolo.

Se, come sosteneva Sant’ Agostino, gli occhi sono la porta attraverso la quale le tentazioni penetrano nell’ anima, allora gli occhiali si configurano come loro aiutanti privilegiati.

Proprio Siena ne è testimone ” oculare” con una tela a tratti ironica, che presenta un curioso diavolo con un paio di occhiali appoggiati sul naso; nella Chiesa di Sant’ Agostino, l’ opera è diventata famosa grazie alla descrizione letteraria che ne diede Sciascia in ” Todo Modo”…” Sant’ Antonio Abate tentato dal diavolo….”.

Prodigio travisatore della realtà, l’ occhiale non serve solo per ottimizzare la vista ma spesso si può trasformare in uno strumento idoneo a spiare senza essere visti; nel ” Ritratto di Guillaume Apollinaire”, De Chirico fa indossare al poeta degli occhiali scuri, come quelli dei ciechi regalandogli così uno sguardo inquietante ed enigmatico.

Se l’ aggettivo ” cool” potesse essere un film sarebbe sicuramente ” Top Gun”.

Quella pellicola che ci ha fatto innamorare dei tramonti, dei caccia che volteggiavano in cielo a ritmo di musica, di una splendida Porsche 356 Speedster, del giubbotto di pelle dell’ Avirex e di un paio di occhiali da sole: Ray Ban Aviator!

Permettendo una vista più chiara, precisa e acuta, sono diventati in filosofia strumento e metafora rivoluzionaria; attraverso questo oggetto Kant modifica l’ approccio con la realtà che era stata fino ad allora.

” Per conoscere occorre usare correttamente la ragione e di conseguenza i suoi occhi per osservare ciò che ci circonda”.

Gli occhiali giocano un ruolo a tratti esilarante, le persone che li indossano sono percepite socialmente come più intelligenti e oneste, si trascinano dietro pregiudizi, nascondendo parzialmente la bellezza del taglio dell’ occhio si fanno la fama di “sciupa femmine”, tant’è che risultano poco protagonisti nel mondo dello spettacolo e della moda e tirano brutti scherzi soprattutto al mondo dell’ arte contemporanea: al Moma a San Francisco, un visitatore appoggia sul pavimento il suo personale paio di occhiali e i turisti accorrono a fotografare l’ ” opera d’ arte”!

Francesca Valleri