“NOSTALGIA CANAGLIA”

Riccardo Cocciante…” Amore mio grande amica mia, cara celeste nostalgia” e per chi ha, poi, più di quarant’ anni sarà istintivo associarla alla scena del film ” Sapore di mare” in cui Jerry Calà rivede, dopo vent’ anni, Marina Suma e le fa recapitare un biglietto con su scritto “Sei sempre la più bella. Luca.”.

Amica e confidente silenziosa, temuta e odiata ma mai veramente respinta: la nostalgia, l’ estremo e ultimo rifugio dei peccatori di tutto il mondo, una ” tela di Penelope” fatta e disfatta con nuovi ricordi.

Letteralmente ” dolore del ritorno” e mentre si susseguono nuove mode e abitudini, si frantumano matrimoni, nascono e muoiono flirt, ” lei” rimane immutata nel tempo, presente, forte e soprattutto potente.

” Dentro di me non muori più” ammette candidamente Cocciante, chinando il capo all’ ultimo baluardo dell’ amore cortese.

Lucio Battisti accetta genuinamente e senza alcuna resistenza la presenza della malinconia…” in quei giardini di marzo pieni di fiumi azzurri, colline e praterie” mentre Ivan Graziani si rammarica di non aver dato quel tanto desiderato bacio alla sua dolcissima Agnese.

Occorre, per amor di verità, un distinguo fra queste due sorelle, nostalgia e malinconia, che apparentemente risultano similari e affini per matrice ma non gemelle.

Entrambe rappresentano e custodiscono uno stato d’ animo comune, una sorta di rimpianto per il passato, quel velo che offusca la realtà ma mentre la prima investe ricordi specifici così come luoghi e persone, la seconda tende a essere più generica e indefinita, una specie di nobile tristezza.

La nostalgia si palesa in presenza di stimoli, frequentemente inerenti a ricordi significativi del passato, non per forza negativi, tutt’ altro, sovente prende vita da rimembranze serene che assurgono a rifugio voluto e consapevole.

Suoni, immagini, odori il trade unions del suo affiorare; in lei coabitano rimpianto e desiderio.

Se sfruttata al meglio risulta una valevole e preziosa risorsa individuale, sicuramente rappresentazione esatta e minuziosa della vita umana ” Quando ti viene nostalgia non è mancanza. E’ presenza di persone, luoghi, emozioni che tornano a trovarti” ( E. De Luca), tutto a patto di non ostacolarla come invece ha tentato di fare spudoratamente Raf, che ha atteso al guado i suoi/nostri, ” Anni 80″ per prendersi una rivincita: “…anni come giorni volati via, brevi fotogrammi o treni in galleria…”.

In realtà chi ha sfoderato il coraggio da leoni è stata Loredana Bertè in compagnia della sua inimitabile voce graffiante, che a viso aperto e la consapevolezza di chi sa che potrebbe essere sconfitta, ha costretto, ogni giorno, il suo uomo a dirle ” Sei bellissima”.

” Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini per raccogliere la legna e distribuire compiti ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”. ( Il Piccolo Principe)

Il termine nostalgia, ( nostos e algos) nasce dalla combinazione di viaggio e dolore e corrisponde alla sofferenza del viaggiatore che lontano dalla sua terra rimpiange e desidera ritornare, un ” Ulisse” che lotta per riprendersi i suoi affetti e intraprendere il pellegrinaggio del ritorno, il viaggio della vita; a qualunque età, ognuno si (ri)mette in cammino per far ritorno alla propria casa natia fra le braccia degli affetti vissuti.

Questo stato emozionale altro non è che il passaporto sentimentale adeguato di una vita che risulta degna di essere vissuta.

Francesca Valleri