LE ” LACRIME DI SAN LORENZO”

In questa notte magica tutto può accadere!

In collina, sulla spiaggia, ogni istante e luogo risulta ottimale per portare gli occhi al cielo e affidare un desiderio, confidando nella magia.

Il 10 Agosto a chiunque è concesso tornare un po’bambino.

Per gli antichi romani, le stelle che cadevano dal cielo erano la manifestazione del dio Priapo, che portava in dono abbondanza e buona fortuna sulla terra; le scie luminose erano considerate l’ eiaculazione della divinità con cui venivano resi fertili i campi.

Più ne scendevano più il raccolto dell’ anno successivo sarebbe stato prospero.

Secondo altre fonti, la festività sarebbe associata al mito di Acca Larenzia, il cui nome, simile per assonanza a Lorenzo, farebbe pensare ad un classico passaggio di staffetta da una traduzione culturale all’ altra, per alcuni divinità etrusca per altri moglie di Faustolo, il pastore che soccorse Romolo e Remo.

Nella tradizione cristiana invece venivano chiamate ” Lacrime di San Lorenzo”, in onore di un giovane arcidiacono, che rifiutandosi di rinnegare Gesù davanti ai suoi persecutori, venne arso vivo, su una graticola, proprio il 10 agosto; i tizzoni ardenti il ricordo delle scie luminose.

Nell’ antica Persia si riteneva che le stelle cadenti fossero preludio a una disgrazia oppure la discesa dei demoni sulla terra con lo scopo di generare il caos.

Nonostante le così dette ” stelle cadenti” non siano altro che uno sciame di residui lasciati durante il passaggio della cometa Swift-Tuttle, attraverso cui la terra passa periodicamente ogni anno, transitando nella sua nube, diciamo che questa notte ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un qualcosa di romantico e melanconico.

” San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’ aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla”. ( G. Pascoli)

Questa pioggia di meteori, Perseidi, dalla grandezza di un granello di sabbia a quella di un chicco di un riso, altro non sono che frammenti di ghiaccio e polveri che si ” illuminano” bruciando per l’ attrito all’ ingresso nell’ atmosfera del nostro pianeta.

Lunghezza, colore, durata e luminosità dipendono dalla composizione e l’ inclinazione di entrata; quelle particolarmente brillanti e persistenti prendono il nome di ” Bolidi”, per intendersi quelle più spettacolari.

Rimane in sospeso una domanda, come mai di fronte a questo spettacolo di fuochi d’ artificio naturali, esprimiamo un desiderio?

Il termine desiderio viene dal latino ” sidus”, stella, affiancata dal prefisso “de” che indica mancanza.

In pratica chi ” de-sidera” sente l’ assenza.

Il Salotto Itinerante ringraziandovi sinceramente di cuore per tutta l’ attenzione e la cura che gli dedicate costantemente, vi augura buone vacanze e vi da appuntamento a martedì 22 agosto, per riprenderci tutti per mano.

Francesca Valleri