LE ” EROINE” DI FRANCO BATTIATO
” Ci vuole un’ altra vita” e lui, Franco Battiato non ha mai cessato di farsi questa domanda e di rimando porre a noi questo interrogativo.
Cercare nuove strade, intraprendere originali percorsi, inserire orizzonti e suggestioni nello spazio ristretto di pochi minuti delle sue canzoni che hanno sempre varcato prospettive avanguardistiche.
Quarant’ anni fa, fu il primo in Italia a superare il milione di copie vendute, trenta dischi in studio, cinque opere e una visione filosofica, spirituale e ascetica della vita… ” dai gesuiti euclidei”.
Varcare il mondo del maestro è compiere il primo passo incontro al viaggio, partire per luoghi lontani e diversi, dai campi del Tennessee ( La cura) alla caotica Alexanderplatz di Berlino, senza dimenticare la Bassa Padana e il deserto dove ” ballano le zingare con candelabri in testa”.
Ironico, poliedrico, della sua solitudine, trasversalità e vastità il suo punto di forza.
Non solo quello dei generi che magistralmente ha interpretato e attraversato, dal pop alla musica sperimentale, dal melodramma all’ elettronica ma soprattutto quella di composizioni aperte, avulse da preconcetti che chiunque, a suo modo, ha fatto proprie.
Patriots, Prospettiva Nevsky, Voglio vederti danzare, intonate da chiunque consapevole o meno dei significati più reconditi che inevitabilmente hanno scavato un solco di riflessione.
Per alcuni ha rappresentato un modello di originalità e curiosità, per altri il difensore dell’ intelligenza.
Franco Battiato ha lasciato un graffio nel mondo della canzone ma il suo apporto come autore è stato altrettanto fondamentale, intercettando artisti di percorsi diversi ma sempre vicini oltremodo alla sua sensibilità.
Un esempio per tutti Alice, Giuni Russo e Milva , diventate tre grandi amiche del cantautore che ha sempre dichiarato : ” quando ho lavorato con loro mi sono limitato a fare il sarto prendendo solo le misure”.
Con Carla Bissi , in arte Alice un sodalizio iconico degli anni ottanta , un ‘ amicizia che affonda le proprie radici nella passione per la musica e nel sentire comune, un modo di percepire il mondo e interpretarlo traducendolo in note.
La collaborazione si tradurrà dal ” Vento caldo dell’ estate” a ” Per Elisa” fino ad una complicità ben espressa nei duetti” Chanson egocentriqué” e ” I treni di Tozeur”, lui senza cravatta e occhiali scuri lei guanti di pizzo e cappotto bianco doppiopetto con tanto di spalline super imbottite che le varrà la conquistata di un nuovo spazio nel panorama musicale insieme ad una nuova prospettiva di nicchia.
Da Giuni Russo fu rapito per la sua magistrale estensione vocale quale prolungamento della sua sensibilità; la sua potenza si esternava in precisione chirurgica, fatto decisamente inconsueto per chi possiede tale talento che spesso si trasforma in grossolanità.
Con il cantautore siciliano nasce, oltre a una grande amicizia , un team di lavoro che porta alla realizzazione di brani cuciti addosso alla capacità vocali e interpretative della Russo; ” Un ‘ estate al mare” firmata da Battiato dove la cantante imita il verso dei gabbiani con l’ emissione di note estremamente acute, dando ennesima prova delle sue disarmante capacità.
” Milva era il teatro, già nei capelli, come li muoveva…era un piacere lavorarci”.
La ” pantera di Goro”, nata come cantante di balera contese lo scettro di regina della musica italiana a Mina e Ornella Vanoni.
Scomparsa esattamente un mese prima del maestro ha conosciuto i suoi più grandi successi commerciali grazie al cantautore siciliano.
” Alexanderplatz” è indubbiamente il capolavoro , un frammento della vita quotidiana a Berlino pre unificazione dotata dell’ atmosfera intima tipica del Battiato più nostalgico; la solitudine e il gelo di febbraio, la casa desolata nella quale dopo le pulizie resta ” in disparte come vera principessa, prigioniera del suo film”, evocando Marlene Dietrch.
La voce poi esplode come un fuoco d’ artificio nel ritornello.
Il 18 maggio si è spento colui che è stato in grado di portare luce e non rimane altro che alzare ” Bandiera Bianca”.
” Siamo tutti figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro”.
Francesca Valleri