LAST TIME

Quante volte anche fra i ricordi che ascoltiamo, condividiamo, raccontiamo si presenta lei?…la prima volta.

In sordina, con passo felpato si insinua nella conversazione spesso con sguardo languido e la contezza di colei che conosce il proprio valore e ineluttabilmente cadiamo nella sua rete tentatrice.

Il primo amore, il primo lavoro, il primo esame, il primo bacio…e a proposito di primo bacio, Lichtenstein e il fumetto numero 97 di ” Girl’s romances, divenuto un’icona pop.

Lei arriva ( sovente neppure invitata), si unisce al banchetto dei ricordi e si impadronisce del palcoscenico, attrice (apparentemente) protagonista delle esistenze, vanagloriosa a tal punto da ritenersi insostituibile, talvolta indimenticabile.

Di prime volte ce ne sono un certo numero, spesso cospicuo, spalmate durante l’intera esistenza, perché anche quando si ripete qualcosa per la centesima volta si tinge sempre di colori nuovi per timing ed esperienza; loro ricamano il libro della pratica a dispetto pure della nostra autostima.

Siamo cresciuti con il mito delle prime volte.

Ma l’ultima volta?

L’ultima volta che hai bevuto una birra, visto un amico, abbracciato qualcuno?

Di ultime volte ce ne sono certamente un numero inferiore e non sempre sono riconoscibili, non si rivelano mai come tali se non in occasioni particolari.

Sia messo agli atti che ce ne sono di alcune che creano pure un certo sollievo: la fine della scuola, l’ultimo esame all’università, il congedo da una persona ostica, tutto sommato commiati che si agognavano e che si accolgono pure con un certo entusiasmo, ultime volte annunciate in pompa magna, archi narrativi che avevano già proclamato il proprio declino.

Le ultime vote le accogliamo ingenuamente mentre loro ci assalgono alle spalle, traditrici e ci cadono addosso come una spada di Damocle (… ahimè, purtroppo ne avremo contezza dopo, sovente, molto dopo); sono irriverenti, inattese e pesano quintali sulle nostre schiene.

Sicuramente sono seminatrici del futuro.

Le ultime volte non possono ripetersi per definizione ( neppure le prime ma possono assomigliare) e dunque sono tali nell’essenza, restando unicamente se stesse.

Le ultime volte a dispetto di quello che si possa pensare non si dimenticano per via soprattutto della loro fine definitiva, esclusione di un ritorno, il raggiungimento del capolinea, abbattono la parte più emotiva di ciascuno di noi e sovente nella più totale e disarmante assenza di cognizione; il tempo ci fa tornare sull’ultimo istante.

La fine indicibile anche di un amore, come cantavano i Rolling Stones” Well this could be the last time, this could be the last time, maybe the last time…”.

L’ultima volta che abbiamo fatto qualcosa per la prima volta volta?

Francesca Valleri