LA BALENA “52”

Immaginiamo per un istante di vivere in un mondo dove la nostra voce non possa essere udita.

Un mondo dove siamo isolati.

Un mondo dove lo scorrere del tempo non sembra utile, dove i sacrifici vengono ignorati.

Un mondo letteralmente capovolto che non è più in grado di farsi percepire per come potrebbe essere ma solo per come è diventato.

Questo mondo è proprio simile a quello di una balena che emette suoni non udibili ai suoi simili perchè emessi ad una frequenza di 52 Hertz.

Nessuno può sentirla.

Nessuno è in grado di risponderle.

Attraverso canti e suoni le balene danno vita a riti di corteggiamento per conservare la specie e preservare il proprio futuro.

Questo cetaceo invece non può essere ascoltato, aiutato e sostenuto; lui parla un ” linguaggio” che gli altri non possono e non sono in grado di comprendere.

Si aggira, da oltre venti anni, nelle acque dell’ Oceano Pacifico e nessuno è mai riuscito ad incontrarlo, tantomeno a fotografarlo o filmarlo.

E’ l’ erede di Moby Dick , la balena delle balene, anche se, per sua fortuna, chi gli sta dando la caccia ha intenti meno bellicosi del capitano Achab; è il Leviatano che da quando è nato canta invano per attirare l’ attenzione di un suo simile ( che forse non esiste nemmeno.)

E proprio questi ripetuti ed instancabili canti , con la loro peculiare frequenza, ben superiore a quella che caratterizza i suoni emessi da ogni altra balena, sarebbero i tentativi di procurarsi una compagna, rivelatisi fra l’ altro infruttuosi.

Fra i pionieri nello studio del linguaggio dei cetacei, uno in particolare si accorse che fra la California e l’ Alaska era presente questa balena che cantava in modo diverso da tutte le altre.

Normalmente i maschi di balenottera azzurra , molto più canterini delle femmine visto che usano la voce per conquistarle, emettono suoni fra i dodici e i diciotto hertz; eravamo in presenza di un animale però che produceva un canto molto più acuto, quello che umanamente definiremmo un falsetto.

Nel corso degli anni e con una certa regolarità il canto di “52 “, questo il suo nome, ha permesso ai ricercatori di rivelarne più volte la presenza e di registrarne gli spostamenti mai correlati però alla compagnia di altre specie.

Questo è indice che “52” , per quanto con i suoi movimenti possa apparire analogo a quelli degli altri ha sempre viaggiato e continua a farlo in solitaria; di anno in anno nuota dalle acque della California centrale fino alle isole Aleutine, a nord del Pacifico, continuando imperterrito a cantare ed emettere richiami.

Gli studiosi non sono stati in grado di identificare la sua specie di appartenenza: le due tesi più diffuse sostengono che possa trattarsi di un esemplare malformato o un ibrido, nato dall’ incrocio di una balenottera azzurra e un’ altra razza.

Ma non vi sono certezze al riguardo visto che fino ad oggi nessuno è riuscito ad avvistarlo.

La sua storia , così misteriosa e malinconica ha fatto si che un poco alla volta nascesse il mito della ” balena più sola del mondo”, che ,negli Stati Uniti ha già conquistato giornalisti, disegnatori e registi pronti a celebrare “52” come una sorta di simbolo e ad ascrivergli pensieri e sentimenti umani.

Le abbiamo cucito addosso i nostri fantasmi privati, immaginandola sola e disperata alla ricerca dei propri simili, in giro per le acque gelide dell’ oceano.

Rappresenta , in modo estremizzato, la storia di ogni essere umano che si sia trovato a comunicare in modo inefficiente con un suo simile, finendo con il perdere quella relazione o pervenendo ad uno scontro.

Ci sentiamo tutti partecipi a quello che identifichiamo come il canto dato dal dolore della solitudine convinti che la ” sola” compagnia che ci facciamo da noi per noi non sia sufficiente.

I ricercatori, per quanto affascinati dall’ enigma affermano che non è realmente possibile sostenere se sia davvero alla ricerca di una compagnia, sottolineando che non vi è senso nell’ attribuire paure e frustrazioni tipicamente umane ad una balena.

Ma la razionalità degli studiosi non può nulla contro l’ innegabile fascino di una balena che anno dopo anno solca i mari, in solitudine ,cantando.

Francesca Valleri