L’ ECO DELLA STORIA: MARGARET THATCHER

” Potresti dover combattere una battaglia più volte per vincerla”.

Margaret Thatcher era convinta di poter rimanere al numero 10 di Downing Street per molto tempo e la storia le ha dato ragione; la “Lady di Ferro”, paragonata al suo alter ego americano, Ronald Reagan, ha vinto la guerra nelle isole Falkland , ha riportato il successo per tre elezioni consecutive e per tutti diventò la dea della nuova economia.

Possedeva un evidente problema di tatto, un attitudine a trovare lo scontro, la voglia di porsi in opposizione ai grandi gruppi di interesse.

Ma chi era in realtà questa prima donna salita al potere?

Per l’ epoca rappresentava l’ interprete più genuino di un nuovo modo e visione di intendere una posizione politica, riaccese il ” fare” sull’ individuo, fu il Primo Ministro al quale si deve la parola ” privatizzazione” , sviluppò una politica estera di segno nazionalistico ma soprattutto fu la prima leader occidentale a riconoscere in Michail Gorbaciov un vero e proprio interlocutore.

Furono i russi a coniare il soprannome di ” Iron Lady”.

Margaret Thatcher è stata la prima donna eletta Primo Ministro nel Regno Unito e dopo la vittoria del 3 maggio del 1979 rimase in carica per oltre dieci anni in un paese dilaniato da una forte recessione e un ‘ elevata disoccupazione.

Negli ultimi anni la sua figura è diventata sempre più controversa, considerata responsabile di alcune tendenze presenti ancora oggi nel partito.

Di veritiero e tangibile il complicato rapporto con la regina Elisabetta, tensione ampiamente documentata anche nella serie televisiva ” The Crown”.

L’ acredine che esisteva fra le due donne più influenti del mondo è stata testimoniata da Ministri, dame di compagnia, collaboratori ed amici dell’ epoca, tutti concordi nell’ affermare che le due non si sopportavano e gli argomenti sui quali si trovavano d’ accordo erano veramente esigui.

Caratteri forti e troppo diversi, la regina pungente e sarcastica , la Thatcher priva di senso dell’ ironia.

Notoriamente fra le due una punta di gelosia e antipatia ma il vero nodo era rappresentato dalla politica; nella Royal Family l’ unica che difendeva a spada tratta la linea conservatrice del Primo Ministro era la Regina Madre a differenza della figlia Elisabetta definita un ” poco di sinistra”.

In particolare, la mancanza di presa di posizione forte contro l’ apartheid in Sudafrica preoccupava sua Maestà che vi intravedeva la possibile causa di una frattura nel Commonwealth; ugualmente problematica la politica sociale che vide in scena uno degli scioperi più lunghi e famosi dell’ Occidente, più della metà dei minatori incrociarono le braccia.

Una relazione femminile difficile fra le due, dove i ruoli sembravano a tratti confusi, lo stile della regina pratico e domestico, mentre la signora Thatcher un atteggiamento da sovrana.

Nonostante tutto quando la ” Iron Lady” morì fu onorata dalla Monarca con funerali degni e appropriati, fu salutata da oltre settecento militari con l’ applauso al feretro avvolto nella bandiera britannica e il Big Ben restò in silenzio in segno di rispetto; non accadeva dai funerali di Winston Churchill nel 1965.

” Nessun primo ministro che l’ ha preceduta è mai stato associato a un ” ismo” né Macmillian , né Attlee hanno visto il proprio nome diventare una dottrina economica”.

Nelle sue memorie sull’ economia si legge ” Ho imparato dai conti di mio padre che il libero mercato è come un ampio sistema nervoso che risponde ai segnali di tutto il mondo per incontrare le esigenze mutevoli delle persone”.

Il suo ” liberismo” era stato arricchito di altri elementi, quali il risparmio l’ efficienza e l’ autonomia.

Per certi aspetti tendeva a essere di sinistra ma non era semplicemente radicale, era rivoluzionaria.

Indubbiamente privatizzare le imprese statali, limitare il potere dei sindacati , abbassare le tasse sono state mosse che hanno spaccato il Paese ma anche un pratico mezzo per rastrellare risorse per il Tesoro e ridurre il fabbisogno del settore pubblico.

Margaret Thatcher non ha mai unito ma su una cosa ancora oggi sembrano tutti essere d’ accordo: o la si ama o lo si odia e per certi versi riamane ancora molto influente.

Alcuni si spingono oltre, affermando che la Brexit fosse inevitabile.

Francesca Valleri