” Z” DI ZORRO!

Nasce dalla penna geniale di Johnston McCulley che lo ha tratteggiato, dipinto e trasformato nell’ eroe mascherato più famoso fra i personaggi avventurosi e in un batter d’ occhio si è reso protagonista di fumetti, film, cartoni animati e serie televisive ; mantello, mascherina e sombrero cordobés, rigorosamente neri… Don Diego de La Vega.

Zorro è stato il primo capostipite di una lunga serie di supereroi; Batman combatteva il crimine nella sua Gotham City, il cavaliere mascherato, difendeva i più deboli, nella California governata dagli spagnoli, con spada, frusta e il suo fedele destriero Tornado ; somiglianza nell’ aspetto, come il mantello e la maschera, fino al modo di operare, come la presenza di un quartier generale e la fedele complicità di un maggiordomo.

La bat-mobile ha sostituito il cavallo , la bat- caverna la grotta!

Zorro, che in spagnolo significa ” volpe” rappresenta un focoso gentiluomo che porta con se il fascino del vecchio mondo e lo spirito libero di un ‘ America ottocentesca.

Le avventure dello spadaccino giustiziere hanno inizio intorno all’ immaginario ” Pueblo” , il quartiere spagnolo di Los Angeles popolato da lancieri e capitani dediti ai soprusi nei confronti della popolazione più inerme.

Ad insorgere contro questi prepotenti , un fuori legge vestito di nero, in sella ad un cavallo capace di galoppare più veloce del vento.

Nessuno al corrente che sotto simile costume si celava un giovane gentiluomo a tratti goffo e mite, Don Diego de La Vega ; in pubblico si fingeva codardo e poetrasto , in segreto combatteva animatamente contro l’ oppressione del governatore locale.

L’ unica persona a conoscenza di questo segreto, Bernardo, il maggiordomo sordomuto, che il più delle volte faceva finta di non capire ma che all’ occorrenza diventava un preziosissimo aiuto per togliere Zorro dai guai e contribuire a nascondere e proteggere la sua identità.

A dispetto di quanto si possa immaginare, Zorro è stato un eroe esisto realmente; Johnston McCulley si era ispirato ad un personaggio nella California del XIX secolo, José Maria Avila, individuo forte di alta statura abile a cavallo che si era battuto contro il rifiuto di secolarizzare le terre per i coloni.

Certamente McCulley non poteva immaginare che il gusto pulp di allora potesse perdurare nel tempo, attraversando quasi un secolo dell’ immaginario costruitosi attorno al suo eroe… fumetti, giochi, maschere; quasi ogni bambino, ha assunto almeno una volta nella sua infanzia , sembianze carnascialesche del temerario spadaccino.

Tyrone Power, Alain Delon, Antonio Banderas si sono lasciati contagiare dalle avventure fantastiche di questo supereroe che ad ogni vittoria o per indicare la sua presenza era solito lasciare il segno della sua ” z” su qualche messaggio o suoi pantaloni di qualche mal capitato nemico sconfitto in duello.

La persistenza del mito probabilmente dipende soprattutto dalla serie televisiva prodotta dalla Disney.

Alla metà degli anni cinquanta non si credeva granché nel potenziale di Zorro tanto da preferirgli un altro personaggio, Andy Burnett che ben presto si rivelò un vero flop ; allora furono acquistati, per una misera cifra i diritti del cavaliere mascherato e i primi episodi furono realizzati totalmente in bianco e nero benché la tv americana fosse già a colori.

Lo Zorro televisivo della Disney fu un successo irripetibile che rese familiare il sergente Garcia, il capitano Monastario, il servo muto Bernardo e don Alejandro, padre di don Diego ; lo spadaccino su un cavallo che si impenna fra lampi e scoppi di tuono, mentre una spada disegna la sua inconfondibile firma è una delle occasioni in cui il piccolo schermo di casa diventa un immenso contenitore di sogni e fantasie.

Un” moderno” Robin Hood, personaggio metà reale , metà leggendario , bandito o nobile, valido giustiziere che ha sostituito l’ arco con la spada, la foresta ( Shaldhood forest) con la California, Little John con il fedele Bernardo.

” Zorro la più veloce spada dell’ immaginario”.

Francesca Valleri