” INIZIO O FINE? “

Per ogni istantanea scattata alla Signora Alba ci sono circa centomila scatti in favore del Signor Tramonto, veridicamente perché a quell’ora in molti si avviano al lavoro o semplicemente dormono; a niente serve quel piccolo puntino luminoso tanto suggestivo, Venere, che talvolta strizza l’occhio all’orizzonte.
Venere…dea della Bellezza…

Fotograficamente non c’è un migliore o un peggiore, unicamente tutto riconducibile ad una luce diversa; materialmente l’alba giunge con un senso di ottimismo per quel che sarà, il tramonto una straordinaria ricompensa per la giornata vissuta.
Entrambi fanno bene alla salute!
Sono in grado di ristabilire equilibrio e spazzare le eventuali dissonanze , indipendentemente dall’intensità di quel sole è senza dubbio un beneficio per lo stato d’animo.
” La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia; anche la ghigliottina”. ( M. Kundera)

Proprio il fatto che la luce si assottiglia e gli oggetti assumono contorni sfumati, provoca un senso di riservatezza e induce alla contemplazione ma anche la ragazza alba, con il suo tòpos bifronte regala una sorta di “nuova” visione e un’indicibile speranza.
C’è chi ha tentato di fondere questi due ” ossimori” della natura generando un verso poetico intriso di esoterismo: “…e il mio maestro mi insegnò quanto è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire”. ( F. Battiato)
Nel leggere dentro le righe, fra l’inizio, portatore di luce e la fine con l’oscurità c’è un continuum ( naturale) fra ciò che si esaurisce e ciò che principia, fotografia didascalica dell’alternanza, il ritmo cadenzato della vita.
Talvolta verrebbe da sorridere nel fermarsi a pensare che abbiamo una fottuta paura di perdere ciò che è visibile, le aspirazioni, i ricordi e il corpo, eppure ” moriamo” tutte le sere quando andiamo a dormire; in quel preciso momento non proviamo sgomento, rinunciamo ( spontaneamente) a tutto e ci abbandoniamo fra le braccia di Morfeo.
Il rigenerarci non è dato dal fatto di essere ” distesi”, potremmo pure stare sdraiati otto ore senza tuffarci nel sonno…e lì altro che riposo, si parla di un incubo!
A dimostrazione che la morte equivale ( grossomodo) a ciò che accade quando dormiamo: perdita dei sensi.
Dormire non destabilizza perché certi di un risveglio; ” l’alba dentro l’imbrunire” l’invito ad andare oltre le soglie.
Nell’osservare le onde sulla spiaggia, lapalissiano che modifichino di istante in attimo la loro forma eppure sono sempre fatte della medesima sostanza, l’ acqua.
In definitiva guardiamo le onde ma non l’acqua.
” L’alba dentro l’imbrunire” è altresì applicabile a tutte le stagioni!
Può commemorare ” Il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà” ( A. Gramsci), il crepuscolo non rassegnato del poeta Thomas ” Non andartene docile in quella notte buona”, può rammentare il papavero che cresce sui bordi delle ferrovie e delle strade.
