IL SOL LEONE E LA ” BIANCHINA”

Quel tipico periodo dell’anno durante il quale si riaffacciano, più o meno timidamente, certe emozioni e una buona dose di ricordi.

Per i più nostalgici, i tempi da studenti, quelli in cui al suono della campanella volavano gli zaini, i libri abbandonati sulle scrivanie e non importava la meta della destinazione, mare o montagna, poco incideva sullo stato d’animo e su quelle pagine di calendario vuote dedite solo agli amici e al divertimento; era finita…bandita la sveglia, i compiti in classe e quelli a casa!

Per i procrastinatori…” Ne riparliamo a settembre!”….come se poi fosse così lontano questo tempo che oggi ci sembra astratto e sospeso; progetti, qualche piccola questione da risolvere, tutto congelato nella mente e all’atto pratico fino all’equinozio d’autunno, compresa la dieta dopo la baldoria estiva!

Poco hanno inciso le parole di Marchionne nelle quali ci appellava come il popolo più vacanziero, quelli che con le ferie estive esageravano…non abbiamo perso il vizio.

Altrettanto inconfutabile che dall’avvento dei social sia stato anche un lasso di tempo dato in pasto alle “mode” e dunque non sarà così arduo incappare in qualche commemorazione delle villeggiatura stile qualche decennio fa; dal termine oramai decaduto, che ha avuto nascita durante il Rinascimento veneziano per definire la residenza presso qualche villa di campagna, fino alle fotografie in bianco e nero che immortalano code chilometriche sulle autostrade.

Il grande esodo.

La nostalgia della ” Bianchina” del Ragioniere Ugo Fantozzi, i portabagagli colmi di valige pronti ad affrontare la traversata, lunghe code ai caselli autostradali.

Detta così potrebbe risultare pure romantica la questione; ritorniamo indietro negli anni, la famiglia riunita e la corsa verso la meta estiva, sinonimo di relax e anche di un certo stato sociale ma l’apparenza inganna e dopo aver accarezzato i ricordi, ritorniamo lucidi, per favore.

Per i viaggi su rotaia non erano contemplati i posti numerati, così che non era così malagevole ritrovarsi in piedi per tutto il viaggio, ammassati e accalcati come se fossimo su un treno merci; onestamente non vi/ci vedo…adesso siamo capaci di innervosirci per un quarto d’ora accademico di ritardo su un Freccia Rossa, impensabile stare tutte quelle ore senza i nostri privilegi e comodità.

E se la ” Bianchina” strizza l’occhio alla nostalgia e al lato più sentimentale di ognuno di noi, la ” Bianchina” in questione era sprovvista di aria condizionata; asfalto che ribolle, code chilometriche e la calura che ci prende a morsi… al solo pensiero mi viene da sudare, un brivido mi coglie dietro la schiena e la memoria di infanzia viene di colpo trasformata in un film dell’orrore, il peggiore!

E la ” Bianchina” del Ragionier Fantozzi quando arrivava in prossimità del casello autostradale non solo doveva rallentare ma anche sottomettersi ad un’altra estenuante fila di vacanzieri che come noi dovevano pagare il pedaggio; senza il nostro caro Telepass che ci fa sfrecciare come ” Furia il cavallo del West” saremmo destabilizzati, orfani e forse pure spaesati; altrettanto vero che quando ci presenta il conto talvolta ci lascia basiti ma oramai con quello strano marchingegno ci paghiamo pure i parcheggi!

” Ognuno di noi ha un ricordo sbagliato dell’infanzia. Sai perché dico sempre che era l’età più bella? Perché in realtà non ce la ricordiamo”. ( Il sorpasso)

Il Salotto vi ringrazia con un abbraccio corale e vi augura una piacevole pausa estiva; se volete, ci rileggiamo martedì 20 Agosto…Buon Ferragosto!

Francesca Valleri