C’ ERA UNA VOLTA PICASSO ( E LE DONNE)

Pittore, disegnatore, scultore: Pablo Picasso.

A mezzo secolo dalla sua morte rimane uno dei geni incontrastati della pittura del Novecento, affascina ancora il pubblico e vende l’ arte a prezzi milionari nonostante le polemiche sul suo rapporto con le donne.

” Lontano dalla sua virilità, Picasso era un uomo ossessionato dalle cose, dagli esseri,che possedeva con sentimenti di agonia, sofferenza e dolore”.

L’ artista non ha lasciato scritti su ciò in cui credeva in relazione al mondo femminile così come la sua appartenenza politica legata al comunismo è meno radicale di quel che si pensa.

Picasso ha trasgredito ma Picasso è stato accorto e puntuale nel dare le spiegazioni; un’ artista completo che ha capovolto la storia dell’ arte.

Fondatore del cubismo, a sedici anni aprì il suo primo studio, morì a novantadue anni e nel mezzo la sua ossessione per l’ arte e per le donne, muse della sua creatività: ” per me esistono solo due tipi di femmine, gli zerbini e le dee” ma che in una rarissima intervista senza veli affermò che ” l’ unica cosa che conta per me è l’ amore”.

C’ è un’ unica certezza per tutta la sua lunga esistenza, la geniale sperimentazione artistica che va di pari passo con il viaggio compiuto ai limiti estremi dell’ universo femminile.

La moglie, l’ amante, l’ ispiratrice, la compagna, la modella, la dea, donne fulcro del suo immaginario, dal periodo blu e rosa, fino al cubismo, che ha sposato, tradito, lasciato, fatto impazzire; donne con cui ebbe le prime esperienze sessuali attraverso l’ iniziazione nei bordelli a tredici anni.

” La sensibilità di Picasso nei confronti del genere femminile oscillava da un’ estrema tenerezza in una mano a un odio violento nell’ altra”.

” Dopo Picasso solo Dio” arrivò ad affermare Dora Maar una delle molteplici dee tradite, incapaci di accettare il mondo senza di lui, vittima designata di un intreccio fatale tra corpo e spirito.

L’ artista era un uomo da un appetito vorace, la sua vera prima passione fu per la modella Fernande Olivier; otto mesi di relazione intensa ma sufficienti a esaurire la spinta erotica di Picasso che abbandonò la donna all’ improvviso , presagio di quel che accadrà in seguito a chi si avvicinò troppo al pittore.

Fu la volta di Marcelle Humbert che ribattezzò con il nome di Eva, ” il mondo comincia adesso e tu sei Eva”, meritevole di averlo riportato ai colori vivaci e al puntinismo.

Doveroso ringraziamento a Marie Thérèse , l’ amante bambina , ritratta in ” Interno ragazza che dipinge” che restituì all’ artista il vigore perduto, sperimentando una rigenerazione straordinaria dello stile che lo fece approdare alla simbologia del minotauro e la conseguente ” Guernica”; quell’ essere metà uomo metà animale mix di ragione e istinto rappresentava il suo perfetto alter ego , dove passione e sesso giocavano un ruolo fondamentale.

Era la donna che accettava di vivere nell’ ombra senza interferire nella vita del suo amante e per Picasso era perfetta fino all’ annuncio dell’ attesa di un figlio e l’ inferno che ne seguì con la moglie Olga; un matrimonio in comunione di beni che vide l’ artista trascinato in tribunale e la messa dei sigilli a tutte le sue proprietà compresi colori, pennelli e tele in lavorazione.

” Ogni volta che cambio donna dovrei bruciare la precedente, così me ne sbarazzerei e non sarebbero tutte lì a complicarmi l’ esistenza…questo forse mi ridarebbe anche la giovinezza, si uccide la donna e si cancella il passato”.

Parole profetiche, Olga che gli aveva fatto vivere a detta sua, il periodo peggiore della sua vita, morì pazza vent’ anni dopo.

” Le donne entravano e uscivano dalla sua vita come le lucciole attratte dalle lanterne; le fissava su tela, le usava sessualmente e quando era stanco le gettava via”.

…E se fosse nato donna?…

Misogino, sociopatico, narcisista; così è stato definito dagli integralisti del politicamente corretto.

Dati alla mano, quattordicimila dipinti e disegni, centomila stampe, trecento sculture.

Picasso paga il prezzo di aver reso pubblica la sua vita sentimentale; due matrimoni, quattro figli da tre donne diverse, decine di amanti.

L’ uomo resta l’ uomo, l’ artista resta artista.

Francesca Valleri