“AUGUST BLUES”
Era il 1985 quando i Righeira cantavano ” l’estate sta finendo e un anno se ne va”; al primo temporale d’agosto che spezza la canicola e all’assottigliarsi dei giorni sul calendario, eccoli che si ripresentano in testa con il loro motivetto, sulla soglia di casa come ospiti inattesi e non graditi!
E dunque sopraggiunge settembre con le sue ” Impressioni”, un incedere discreto dal passo lento, in compagnia di buoni propositi e il suo personale tempo sospeso che colora il nostro con gocce di malinconia, uno stato d’animo simile ad un cocktail a base di sconforto nel salutare le giornate soleggiate e piene di luce, qualche goccia di malumore nell’abbandonare lo stato di leggerezza, a parte, per chi gradisce, una spruzzatina di infelicità.
Consuetudine abituale, siamo afflitti dall’ ” August Blues”, temporanea circostanza di tristezza assimilabile a quella della domenica sera quando sentiamo il fiato sul collo del lunedì che incombe.
Potremo, oltremodo, per guarire e scrollarci velocemente di dosso questa sorta di sconforto, appellarci a Montale e alla sua estate decadente (e anche un po’ cafona).
Afa snervante, morte clinica del bon ton, per cui ciabatte, canottiere e pantaloncini sdoganati a qualsiasi ora e occasione della giornata in nome di un” Fa caldo!” qualunque, obbligo di abbronzatura e divertimento, interminabili canti di cicale e fisici scultorei, lini non più stropicciati ma sgualciti che vorrebbero essere eleganti ma che in realtà sanno di trascuratezza, aloni di sudore stampati su inamidate camice celesti!
Un lavoro vero e proprio quello di appaiare per nuance di colore i parei ai costumi glitterati, postare la foto più iconica della vacanza, presenziare agli inviti più in vista, non saltare la sperimentazione di un nuovo ristorante.
Quella calura delle domeniche pomeriggio che costringe a barricarsi in casa, stile fortino, per chi non è al mare e che obbliga al reportage fotografico del week end fuori porta, il lunedì in ufficio; quella ricerca di silenzio, forse pure un angolo di solitudine che l’estate sembra privarci.
Ed ecco invece che arriva Lui, Settembre, con la sua luce e la discrezionalità di colui che, con benevolenza, ci lascia assaporare temperature più miti lasciando spazio di ricarica all’animo, regalandoci silenzio e avvolge, con tepore, le nostre ritrovate normalità e quotidianità; tutto rallenta e l’aria frizzante del mattino fa tirar fuori i primi maglioncini.
Sarà allora come affacciarsi dalla finestra su ” Sole d’ Autunno” di Schiele, dove dietro ad un gioco di luce solare ci si immerge nella percezione di un’atmosfera tiepida, amicale e accogliente.
Certo è che come ogni anno sarà celermente sconfitto l’ ” August Blues”; il riavvio del pc, l’apertura della mail, qualche coda sul raccordo e in men che non si dica le vacanze saranno archiviate nel file alla voce ” lost”.
A ben vedere questa stagione ha più spine che fiori ma rimane la regina incontrastata; regala magia e come ogni periodo dell’anno possiede la propria bussola interiore, elargisce pienezza e rigogliosità ,nuovi pensieri, mette in ordine concetti, mete, relazioni, obiettivi.
Dunque cara estate ti aspettiamo a braccia aperte…al prossimo anno!