Gengis Khan, Marco Polo, Asia Centrale, Cina, i mongoli… in un’unica parola: la via della seta. Ponte tra Occidente ed Oriente. Se ci lasciamo trasportare dalla fantasia, ci possiamo immaginare intere carovane che percorrono terre lontane con carichi di merci preziose.

via della seta

E in parte è proprio così: per quelle strade si sono incrociati oro, spezie, tessuti, porcellane e medicine. Un’infinità di persone e personaggi, quali esploratori, eserciti, mercanti e missionari. Per non parlare poi delle difficoltà climatiche: temperature rigide nell’inverno, torride nel deserto del Takla Makan e i potenziali attacchi dei bellicosi nomadi del Nord.

La via delle seta rappresentava un crocevia commerciale, un intreccio di strade e percorsi che collegavano Changan con l’Impero Romano nella parte dei confini orientali. Per descriverla in un linguaggio moderno, il primo esempio di globalizzazione.

Si estendeva per più di 8.000 km e toccava Asia Centrale, Medio Oriente, Corea, Giappone. Il nome via della seta apparve nero su bianco per mano di Ferdinand Von Richthofen nell’introduzione di un libro.

oriente

Questo crocevia aveva inizio da Chang’ An, attraversava Gansu e giungeva alle grotte di Mogao. Da qui si diramavano tre rami: il primo si estendeva fino ai piedi del Tibet, il secondo ai “Monti celesti” e il terzo andava nella direzione di quello che oggi chiamiamo Kazakistan. Tutti e tre trovavano il punto di ricongiungimento alla volta poi del Mediterraneo.

Esisteva poi una via della seta marittima, che partendo dalla Cina Settentrionale arrivava a quella Meridionale, estendendosi poi a quelli che oggi sono il Vietnam, Filippine, Siam, India … La merce principale che correva in questi percorsi era proprio la seta, tessuto pregiato, del quale non si riusciva a conoscere i segreti della sua lavorazione. Questa stoffa suscitava interesse da parte dei mercanti dell’Asia Centrale, che in cambio davano alla Cina cavalli, bestiame e pellicce.

Furono proprio i commercianti stranieri che introdussero in Cina una grande quantità di nuove merci come noci, piante e di conseguenza contribuirono ad arricchire la civiltà cinese. Si dice che sia stato Cesare a far conoscere all’Impero Romano la seta, di ritorno dall’Anatolia con alcune bandiere fatte con quel tessuto.

Cina

Marco Polo lo racconta tramite il “Milione”, descrizione perfetta del suo viaggio per la via della seta con suo padre e suo zio. “E si vi dico che fra tutto i signori del mondo non hanno tanta ricchezza quanta ne ha il gran Can da solo”.

Rimane il fatto che ancora oggi la via della seta è in grado di regalarci storie, sensazioni e leggende.