SPQR…QUESTI ROMANI!

Paese che vai usanza che trovi!

Da aggiungere che alcune tradizioni o leggi che tutt’ oggi ri-incontriamo hanno nascita dalla gloriosa Roma.

Inconfutabile che l’ Urbe abbia lasciato un imprinting nella società moderna , nell’ architettura , in tipologie di governo , in tradizioni; alcune non sono sopravvissute, molte da ritenere bizzarre come quella di indossare il colore viola.

Vero e proprio crimine perché tale tinta era riservata esclusivamente alla classe più abbiente e all’ elite.

Siffatto divieto rientrava nelle così dette ” leggi suntuarie” che furono approvate affinché ai cittadini ” comuni” fosse impedito di ottenere beni e abiti fabbricati con particolari materiali, per rafforzare le gerarchie sociali.

Nel caso degli indumenti color porpora erano costosi da produrre a causa dei coloranti e delle tinte richieste così che rimanevano appannaggio dei più abbienti e di coloro che ricoprivano importanti cariche sociali.

Nella Roma repubblicana solo ai generali era concesso un tale privilegio ; consoli, magistrati e cittadini potevano apporre sopra l’ abito una fascia color viola spessa tanto quanto la loro importanza.

Se pensiamo alla società romana ci immaginiamo le donne dai capelli neri corvini; una bionda naturale era associata a una cultura barbara o a qualcuno che proveniva dalla Gallia.

In ogni caso nessuna signora ” autoctona” avrebbe avuto i capelli chiari.

Questo il motivo per cui le prostitute , all’ interno della società , erano evidenziate e classificate tingendosi i capelli di biondo.

I romani erano un popolo estremamente superstizioso; altra bizzarria era quella di escludere dalla sepoltura le persone decedute a causa di un fulmine.

Questo agente atmosferico era considerato un atto di dio, nello specifico, un atto del dio Giove; se quest’ ultimo scagliava una siffatta disgrazia su un individuo significava che questo era odiato e se l’ ucciso faceva parte della tua famiglia non solo non poteva godere di degna sepoltura ma il suo corpo non poteva essere sollevato neppure sopra le ginocchia.

D’altro canto l’ Impero Romano era incredibilmente avanzato avanzato per l’ epoca; i romani avevano concetti e strutture impensabili per il periodo come l’ impianto idraulico interno ed eseguivano già interventi di chirurgia al cervello.

Furono i primi a comprendere l’ importanza dei servizi igienici che permisero all’ antica Roma di raggiungere una popolazione che superava abbondantemente il milione di cittadini.

Errata la convinzione che i così detti ” vespasiani” siano in correlazione con l’ Imperatore Tito Flavio Vespasiano; sarebbe stato irriverente però intercorre uno stretto rapporto fra questo e l’ urina.

Dopo la caduta di Nerone e una breve guerra civile che aveva visto succedersi quattro imperatori in poco più di tredici mesi l’ arrivo di colui che non solo si rivelò un generale capace , stimato e apprezzato ma il primo Imperatore ” consapevole” della carica e del proprio ruolo.

Si rivelò idoneo nel risanare i conti pubblici , sembra quasi una battuta ironica nella storia imperiale ; l’ urina fu proprio la base della ripartenza.

Nell’ Urbe di allora erano fiorenti le produzioni tessili che impiegavano l’ ammonica nei lavaggi e nelle tinture ed era un vero spreco lasciare gratis agli imprenditori quella che riuscivano a raccogliere; il liquido della minzione veniva impiegato anche per lavare gli indumenti, concimare le pelli, alcuni lo adoperavano anche per creare dentifrici e collutori sbiancanti.

L’ urina veniva impiegata anche nelle cure veterinarie, per le pecore con problemi biliari e per le api malate.

Quello che fece Vespasiano, non fu la costruzione vera e propria di orinatoi pubblici , bensì il creare una tassa imprenditoriale dell’ urina.

Si racconta di un aneddoto intercorso fra Vespasiano e il figlio; quest’ultimo trovava indecoroso speculare su tale materia e il padre gli fece annusare i denari guadagnati … ” Pecunia non olet”.

Agli orinatoi ci arriviamo a fine Ottocento come luoghi necessari per il decoro urbano piazzati strategicamente nel tentativo di gestire e disciplinare la minzione per strada; da allora questo nome è giunto fino a noi.

E così, l’ imperatore che diede avvio ai lavori per la costruzione del Colosseo è a tutt’ oggi ricordato più per i bagni pubblici e la tassa sull’ urina piuttosto che per questa impresa titanica!

Francesca Valleri