“SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME”

Se avesse voce in capitolo sarebbe in grado di raccontare di vanità e prostitute parigine, di bellezza e Narcisi.

Lo specchio possiede una rilevante valenza simbolica nell’ immaginario letterario, riflette la nostra immagine e ci pone di fronte al nostro doppio, uguale, benché scambi la destra e la sinistra e nelle favole è l'” aiutante magico”.

” Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”

Attraverso lo specchio, la regina Grimilde tiene sotto controllo e spia la bella Biancaneve quest’ ultima totalmente ignara del fatto che ogni sua parola e azione possano essere osservate e registrate.

Per i tempi di oggi la favola lederebbe il diritto alla privacy o alla riservatezza e non ci sarebbe da stupirsi se in un futuro prossimo potesse essere messa al bando ma il suo originale significato è che lo specchio rappresenta la più autentica realtà; esso rimanda al mittente l’ immagine esattamente com’è e non come la si vorrebbe.

Quell’ autenticità potrebbe far male, così come è accaduto alla matrigna.

Unico mezzo che la regina possiede per conoscere la verità e non è solo esclusivamente inerente alla bellezza della figliastra, un tentativo di mostrare l’ altro rovescio della medaglia , quello dell’ odio e del disprezzo che vede riflesso in Biancaneve.

Tenta, ” silenziosamente”, di metterla in guardia ponendola a tu per tu con le sue emozioni più distruttrici ma lei è incapace di guardare, andando incontro così alla sua personale rovina.

Forse non è un caso invocare lo spirito dello specchio chiamandolo ” servo delle mie brame; il male supremo non è la mela avvelenata ma quell’ immagine che fa ” bramare” la perfezione e non la felicità.

Ma ognuno di noi è dotato, fin dalla nascita, di uno specchio magico, occhi ed emozioni che scaturiscono spontaneamente dagli eventi esterni, così che l’ intero cosmo risulta assimilabile ad una gigantesca specchiera riflettente i più reconditi aspetti umani; dunque tutto ciò che incontriamo e ci attira altro non è che la proiezione di ciò che è più simile, al contrario, ciò che ci urta, infastidisce e irrita, una realtà profonda, sovente, non del tutto compresa e integrata.

Può trasformarsi, all’ occorrenza, in una via d’ accesso verso ” Altro” diventando strumento in grado di disvelare l’ esistenza di un qualcosa di ” di più” in cui rifugiarsi.

” … facciamo finta che il vetro sia diventato morbido come nebbia e che possiamo passare attraverso lo specchio…” ( ” Alice attraverso lo specchio”).

La dimensione riflessa è in parte una “realtà ” assurda eppure così desiderata ; si potrebbe azzardare che vivere nella fantasia, spesso, rappresenti una sana via di fuga.

A volte lo specchio è in grado di restituire un’ immagine inaspettata, come nel caso di ” Harry Potter e la pietra filosofare”.

Sopra lo strumento magico un’ iscrizione ” amarb eutel amos vout linon ortson” che invertita e modificandone gli spazi si traduce ” mostro non il tuo viso ma le tue brame” dipanando così i desideri più reconditi di chi l’ osserva.

Un oggetto controverso e affascinante che è stato capace, talvolta suo malgrado, di suscitare nei secoli un’ inestimabile quantità di leggende sulle sue presunte qualità; è legato alla credenza che l’ immagine riflessa contenga e custodisca l’ anima dell’ individuo per cui la sua rottura è di pessimo augurio poiché è recepito come la frattura dello spirito stesso.

Si è creduto che lasciare che un bambino si specchiasse fosse una pratica da evitare in quanto sarebbe stata causa del suo accorciamento di vita ; questo oggetto, capace di insinuarsi nell’anima, fino al punto da catturarla, avrebbe imprigionato la sua energia spirituale.

Potrebbe diventare un modo di dire ” sei tu che hai lo specchio del diavolo negli occhi e nel cuore” ( ” La regina delle nevi”), con un troll artefice della creazione di uno specchio capace di distorcere tutto ciò che rifletteva, per cui ogni cosa buona si tramutava in un qualcosa di assolutamente cattivo; da questo punto di vista immenso senso dell’ humour di Andersen di solito creatore di favole tristi!

” C’è tanta solitudine in quell’ oro. La luna delle notti non è la luna che vide il primo Adamo. I lunghi secoli della veglia umana l’ hanno colmata di anticipo pianto. Guardala. E’ il tuo specchio”. ( J.L.Borges)

Lo specchio, un sorridente giocoliere della realtà.

Francesca Valleri