PLAYBOY, IL CONIGLIO MAGICO
Carta di identità di Playboy: anno di nascita: 1953, luogo: Chicago.
Esce mensilmente e propone, oltre a servizi fotografici di nudo femminile, articoli di moda, sport e costume. È così che il celebre coniglio inizia ad avere un ruolo importante in quel movimento noto come rivoluzione sessuale.
Playboy offre un genere di fotografia di nudo, generalmente chiamata hardcore. Hefner ne è il fondatore e a partire dagli anni settanta si svilupperà a pieno regime. La particolarità della rivista, per quei tempi, fu l’uso del “paginone centrale” dedicato esclusivamente ed interamente alla “playmate“ del mese (modella e letteralmente “compagna di gioco”).
Di conigliette famose, Playboy ha una lista infinita: si inizia con Marilyn Monroe (1953), per passare a Bai Ling e Charlize Theron. Nella musica si annovera Amanda Lear e Iva Zanicchi (per l’edizione italiana), per arrivare a Nancy Sinatra, La Toya Jackson (due copertine) e Madonna. Il mondo dello sport presta: Amy Hayes, Traci Brooks, Torrie Wilson. La moda vede Dita Von Teese, Carla Bruni, Carol Alt, Eva Riccobono.
Nel’ 53 veniva venduto per 50 centesimi di dollaro e vi comparve subito nel primo numero la diva: Marilyn Monroe, alla quale fu dedicato il primo paginone. Questo primo numero, uscì orfano di data di pubblicazione e di logo, perché poco convinti che potesse avere un seguito. I numeri invece lo resero vincitore … quasi 60.000 copie vendute!
Hefner affidò il compito della creazione del logo ad Art Paul (art designer di playboy). Sotto la sua supervisione prese vita il famoso coniglio, con lo scopo di alludere, in maniera giocosa, ad un certo tipo di atteggiamento sessuale. Per un certo periodo, durante la pubblicazione, la “P” di Playboy fu decorata con una serie di stelline. Non riguardava il voto alle playmate, bensì aveva lo scopo di evidenziare i contenuti pubblicitari nazionali da quelli esteri.
Playboy e la sua teatralizzazione, con relativo impero commerciale, ebbe il suo apice durante gli anni sessanta e settanta.
L’avvento di pubblicazioni rivali (Penthouse) e di riviste pornografiche costrinsero ad un significativo cambio di direzione “editoriale”. La rivista si trasformò in una “rivista di lusso” per uomini di un certo standing culturale e sociale. Nacque una rubrica di interviste a personaggi celebri (interviste estrapolate da confronti di più di dieci ore) come: Fidel Castro, Salvador Dali’, Malcom X, Miles Davis.
In mezzo secolo “Hef”, personalità irriverente, spirito libero dal un grande intuito imprenditoriale, ha cambiato il concetto di “intrattenimento maschile”. Senza mai trascendere nel volgare.