panama: copricapo non per tutti!
Panama: copricapo non per tutti, appartiene al club dei gentiluomini ed è stato dichiarato nel 2012 Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Il nome inganna!
Si chiama Panama -Jipijapa- ma arriva dall’Ecuador e chi ci regala un intreccio così prezioso, leggero e naturale è la “Carludovica palmata”, un esemplare di palma nana che non raggiunge i tre metri di altezza.
Il processo di tessitura, a seconda della qualità, può richiedere da un giorno fino ad otto mesi.
A rendere questo prodotto un fuoriclasse è la filiera produttiva; la paglia arriva direttamente dalle coste dell’Ecuador e sono gli stessi locali, uomini e donne, a lavorarla, avvalendosi di pochissimi macchinari.
Il che spiega il costo finale: fino a diecimila euro per gli esemplari più ricercati.
Il panama nel tempo e nella moda
Il panama ha cavalcato il tempo, le mode e le estrazioni sociali, restando sempre sulla cresta dell’onda e sulla testa degli uomini, dimostrando di essere un’icona del buongusto.
Nato come copricapo per i braccianti, adoperato dagli operai nella fase di costruzione del Canale di Panama, si è trasformato presto in un oggetto rassicurante e funzionale di grande charme.
Le prime notizie inerenti a questo cappello risalgono al millecinquecento, quando gli indigeni lo indossavano come riparo dal sole.
Sbarca in Europa grazie agli spagnoli, indossato da Napoleone diventa il copricapo preferito dai cercatori d’oro.
In campo internazionale balza alla cronaca per merito di Roosevelt che nel 1906 lo indossava durante l’inaugurazione del canale di Panama.
La tesa larga bianca del panama è stata compagna di Hernest Hemingway, Winston Churchill in visita alle truppe in stanza a Livorno; Mick Jagger, Al Capone , Paul Newman e una lista infinita di teste.
La lavorazione
Ne vengono prodotti al massimo dieci esemplari al giorno, interamente fatti a mano, principalmente dalla città di Montecristi.
Si inizia con la sagoma realizzata con pochi fili di paglia continuando ad incamerarne altri fino ad ottenere un diametro sufficientemente ampio, proseguendo poi con la cupola.
La toquilla, la paglia più larga, viene impiegata per la bordatura e la rifinitura donando al copricapo completezza e sostegno.
Una volta semi completato (ancora in bozza) passa alla ‘fabbrica artigiana‘ dove il lavoro di paglia viene fissato e poi di corsa al lavaggio e all’eventuale colorazione.
In questo esatto momento nasce il panama, il cappello in esemplare unico.
Sarebbe il caso di farci attraversare da un raggio di sole…