L’artista israeliana, Sigalit Landau, ha trasformato il Mar Morto in una sorta di laboratorio a cielo aperto, dove frammenti di realtà si cristallizzano in sculture ed in nuove prospettive. 

sculture di Sigalit Landau

Il sale è l’elemento principe: in antichità era la moneta con cui venivano pagati i legionari, utile e fondamentale da sempre per la conservazione degli alimenti, per “ lui ” si inaugurarono i primi esempi di grandi vie del commercio. Il sale è in grado di mutare il proprio stato. Questa sua naturale caratteristica è l’incipit e il fulcro dell’espressività di questa artista, nata alla fine degli anni sessanta a Gerusalemme. Salisburgo la ospita in una sua rassegna espositiva composta da serie fotografiche, video e sculture di sale cristallizzato. 

sculture sotto sale

La città tedesca non poteva essere teatro più congeniale, visto l’importante rapporto che ha con il sale, circondata da miniere dalle quali si è estratto questo elemento per più di duemila anni.

Il Mar Morto è lo studio di Sigalit Landau, una sorta di laboratorio; un bacino chiuso che bagna le coste israeliane e giordane. La salinità delle acque impedisce le forme di vita. Ogni anno l’artista immerge in queste acque oggetti, dando vita ad un vero processo di cristallizzazione del sale sulla superficie degli elementi; alcuni sono fatti a mano con particolare attenzione ai significati simbolici del materiale usato.

scultura nel Mar morto

Reti da pesca, abiti, fili spinati, scarpe, averi personali a testimonianza della trasformazione delle cose. La “ scultrice del sale ” costruisce delle vere e proprie tettoie e impalcature per metà subacquee e per metà in superficie, dove aggancia stoffe e oggetti

A Salisburgo è presente la cristallizzazione di un abito scuro risalente al XIX secolo; tutto il processo di aggressione salina è stato documentato anche fotograficamente, come se la veste fosse un vero e proprio relitto. La trasformazione è mozzafiato: da un abito scuro in un candido abito da sposa!

abito di sale

La cristallizzazione altera e svela le forme.”Il sale”, sottolinea l’artista, “è un elemento che cura e che permette la vita, una sostanza che può essere tossica ma anche costruttiva …. il sale è il mio messaggero”.E in quel lago salato Sigalit Landau ha trovato un luogo di pace, una terra neutrale.