LE PAROLE, FONTE INESAURIBILE DI ‘MAGIA’

Parole.

Pittoresche, belle, alla rinfusa, sconosciute, quelle che ci mancano, da custodire, da dimenticare.

Ventuno lettere.

Alfabeto: la dotazione con la quale l’individuo realizza la sua facoltà di espressione.

L’impoverimento del lessico comporta quello del pensiero, di conseguenza la capacità di comunicare e di essere in relazione con l’altro. Ampliarlo non è un atto di snobismo bensì un’opportunità che concediamo a noi stessi per sviluppare comprensione e comunicazione.

le parole del salotto itinerante di incontri

Anticamente, per appannare il ricordo di chi lo aveva preceduto, il potente di turno applicava l’oblio della memoria (damnatio memoriae). Vittima ne fu anche Domiziano.

E le parole funzionano allo stesso modo.

Spediamo una terminologia nel dimenticatoio quando rimaniamo in silenzio di fronte alle mortificazioni e rinunciamo a priori a coltivarla.

Le parole sono importanti.

Nell’attimo in cui vengono pronunciate rendono reale una cosa, una persona, un pensiero. Ci qualificano e ci definiscono, implicano rispetto e coerenza, esigono amor proprio e coraggio per essere pronunciate.

Sono un ponte fra noi e gli altri, possiedono significati inequivocabili, di natura non conoscono il ‘politicamente corretto’: si trasformano per mezzo della lingua e dell’atteggiamento di colui che le pronuncia.

Nascono con colore, involucro, sostanza e vibrazione.

Ne esistono per tutti i gusti, pretendono dignità e consapevolezza: “bisogna assomigliare alle parole che si dicono”, avere il coraggio di metterci la faccia altrimenti meglio tacere.

Le parole restano l’arma più potente e la protagonista del nostro presente. Misurate, calibrate e, perché no, anche scompigliate da un piglio deciso, ma sicuramente non deformate.

Dobbiamo elevarci a loro, non il contrario.

Sono state messe sotto i piedi, defraudate, rese caricature, sbeffeggiate, lanciate a casaccio in uno stagno pensando di far loro un dispetto quando in realtà loro hanno messo in evidenza i nostri limiti quali incapacità di comunicare, approssimazione, irragionevolezza, maleducazione, inadeguatezza e povertà.

Le parole non possono rimanere promesse da marinaio…esigono i fatti.

Ci rendono misurabili e talvolta miserabili.

Assomigliano ad una finestra spalancata ed una boccata di aria fresca.