LA REGINA DEL NILO: CLEOPATRA

Compare nella lista dei personaggi storici più famosi come la donna più influente, straordinariamente bella e abile nella seduzione; questa l’ immagine che la propaganda romana ci ha lasciato in eredità di Cleopatra.

Ma era davvero riconducibile solo a questo?

E’ stata immortalata in opere teatrali e film nei quali fa sfoggio della sua proverbiale dialettica e fascino; il suo nome è a tutt’ oggi ancora evocativo da essere stato scelto per un asteroide , una nave da guerra , un cratere del pianeta Venere.

Nonostante questa fama epocale della regina egizia rimane solo una minuta traccia diretta scritta , ad Alessandria, quando lei o un suo scriba, conclusero un decreto ministeriale con il termine greco ” ginesthoi” tradotto ” così sia”.

Sono più di duemila anni che facciamo esprimere la sovrana con parole e gesti che probabilmente non le appartengono perché i resoconti degli autori classici sono tutti contraddittori.

Su cosa possono dunque basarsi le opere di Shakespeare o l’ interpretazione di Elizabeth Taylor che ci hanno regalato una visione così lucida della regina?

Sugli autori della propaganda romana , cioè sulla fazione che, avendola sconfitta, aveva tutte le ragioni per enfatizzare il ruolo e la perversione di colei che era stata un’ acerrima nemica.

Certamente non era egizia ma macedone, si sposò con due dei suoi fratelli , l’ immagine di femme fatale le fu cucita addosso nel Rinascimento e per Plutarco conosceva otto lingue.

Non siamo a conoscenza se lei e Antonio si siano sposati e neppure cosa accadde di preciso durante la battaglia di Anzio che più di ogni altra le segnò il destino .

Infine non conosciamo neanche con certezza come morì; probabilmente il morso doloroso di un serpente profuma più di invenzione che di realtà, dal momento in cui Cleopatra aveva a disposizione antidoti e veleni più sicuri e di facile assunzione che non avrebbero rischiato di fallire.

Di conseguenza il tutto sembra risuonare alimentato da una fervida fantasia.

Certa la sua enorme cultura.

Il mondo alessandrino a differenza di quello romano , credeva nelle capacità delle donne , di conseguenza non stupisce che il padre, Aulete, le avesse offerto un’ ottima educazione; la giovane fu preparata al trono.

Pare che le maniere della regina avessero fascino senza pari, in grado di ammaliare con la grazia del pensiero e delle parole ed una forte abilità retorica; stando a Plutarco, epico il suo arrivo a Tarso: ” Era sdraiata sotto un baldacchino trapuntato d’ oro, acconciata come le Afroditi che si vedono nei quadri e una frotta di schiavetti, somiglianti agli Amori dipinti, ritti ai due lati, che le facevano vento…”

Il regno di Cleopatra si distinse per l’ ottima amministrazione, tanto che, diversamente da quanto avvenuto in precedenza, non furono mai segnalate gravi proteste; la regina fece prosperare il paese , svalutò e batté una nuova moneta al momento giusto, in tempo di carestia svuotò i granai reali per sfamare i sudditi.

Fu una sovrana molto amata, che si distinse nell’ attirare a sé nuovi territori in virtù di una politica estera accorta nei confronti di Roma; nessuno era ricco quanto lei.

Perché dunque ci è stata tramandata un’ immagine di una sovrana libertina e non attenta e capace?

Anche qui opera dei romani che all’ epoca vedevano con sospetto l’ Oriente associando a quelle terre minacce di lusso sfrenato e perversione.

La Repubblica non era diventata ancora Impero e temeva le ” raffinatezze” orientali.

Non sappiamo neppure se amò follemente Giulio Cesare o Marco Antonio, di certo ottenne da loro ciò che desiderava.

Dal punto di vista romano questa capacità trovava spiegazione solamente attraverso la seduzione e la magia ; il potere femminile comportava lo svilimento dell’ uomo e un romano non poteva concepire di essere vinto e messo al tappeto da uno straniero con l’ aggravante in questo caso di essere donna.

Durante gli anni di potere di Ottaviano fu continuata l’ opera di propaganda contro Cleopatra, distruggendo anche le effegi che la ritraevano, riscrivendo a suo modo le verità.

Nonostante più di duemila anni di pessima informazione e di invenzione sul conto della regina fu una donna incontestabilmente grande, padrona di se stessa, acuta ambiziosa, capace.

Fu in grado di eludere la sorveglianza di Ottaviano e di scegliere della propria morte evitando di sfilare in catene lungo le vie di Roma come era accaduto invece a sua sorella.

Una donna potente è una donna che spaventa e a noi non rimane che ritrovarla negli occhi di gatto della meravigliosa e straordinaria Liz Taylor!

” Poiché in realtà possedeva tutto il potere da sola, non c’era nulla che Cleopatra non potesse fare”. ( Cassio Dione).

Francesca Valleri