LA PAROLA AL BLU!

” Per me i colori sono esseri viventi, individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo; i colori sono i veri abitanti dello spazio.” ( Yves Klein)

Le tinte interagiscono con le emozioni umane; ad ognuna è legato uno stato d’ animo e si attivano in molte sfaccettature e incastri che da sole non avrebbero.

Molteplici i personaggi la cui identità è legata ad una specifica nuance: il nero di Audrey Hepburn in ” Colazione da Tiffany” , il verde di Robin Hood, il bianco della gonna di Marilyn Monroe, il rosso di Cappuccetto.

Fra tutti i colori il blu è il più nobile e il più utilizzato; d’altronde in classifica si piazza al primo posto come la tinta più amata dall’ umanità.

Tocca e fa vibrare gli estremi: dall’ immensità della volta celeste alla profondità degli abissi.

Yves Klein , l’ artista francese noto per i suoi ” monocromi” ne ha inventato uno nuovo di sana pianta; l’ ” International Klein Blue”, un blu oltremare, essenziale, assoluto, incommensurabile , prestigioso, in sigla più semplicemente “I. K. B.”.

Questa tonalità è il frutto di una lunga ricerca , sfruttando i pigmenti puri ed escludendo, per quanto possibile, i leganti, creando così non una ” vernice” ma una filosofia.

Profetica la frase di Van Gogh : ” Il pittore del futuro sarà un colorista come non se ne sono ancora mai visti!”

Il blu, creato dagli egizi e ritenuto importante a tal punto da decorare ceramiche, statue e tombe dei faraoni è stato impiegato nel corso del tempo in tutte le tecniche pittoriche, dalla pittura su tavola, alla miniatura fino all’ affresco, in Asia come ” semplice” tintura, in Europa , ritenuto prodotto di lusso, come pigmento medicinale o cosmetico.

In letteratura ha segnato i destini di alcuni protagonisti come quello di Madame Bovary, di Gustav Flaubert e su cosa sia o cosa rappresenti questo romanzo sono stati versati fiumi di inchiostro; libro politico sulla condizione femminile, simbolo di conflitto fra realtà e visione, storia romantica priva di lieto fine.

Sul piano cromatico è uno scritto parco di descrizioni tranne riguardo al blu, unica nuance sulla quale l’ autore torna con insistenza.

La prima volta che Charles Bovary incontra la sua futura moglie, Emma , è vestita con un abito di lana blu.

Non è un’ informazione gettata nell’ inchiostro come vuoto a perdere , bensì una considerazione ponderata, precisa, chirurgica ; il blu parla, sussurra ed urla il desiderio di una vita distante dalla banalità del quotidiano, incarnando non un semplice indumento ma rappresentando ciò che si è : ” Emma ha occhi marroni che alla luce del giorno brillano di un blu scuro come se fossero strati di colore successivo; ha capelli divisi in due bande, tanto lisci che emano riflessi blu”.

Il ” Blu Bovary” è pur sempre un blu di classe.

Stessa sorte per la giacca di Werther che incarna un aspetto identitario esplicativo di una modalità di stare al mondo.

Il blu è storia, voce, filosofia, messaggio, atteggiamento, pensiero.

” Come fate a sapere, quando pensate al blu, quando dite blu, che state parlando dello stesso colore che pensano tutti… Blu è gloria, una passione, uno spirito, una risonanza. Blu è similitudine. Blu, lei , è come una donna.” ( C. Moore)

Francesca Valleri