LA MISURA DELLA BELLEZZA
Se ci soffermiamo , possiamo constatare quanto sia presente la matematica nella vita quotidiana, intesa non solo come ” fare un calcolo” ma anche nelle discussioni di ogni giorno, relazionandoci al mondo dei numeri.
Siamo costantemente circondati da disegni, forme geometriche evidenti, non causali ma frutto di studiati progetti.
Esiste dunque un legame fra la matematica e l’ idea di bellezza estetica.
Il loro comune denominatore è un numero irrazionale 1,618….. chiamato Phi.
Dunque la bellezza è proprio questo numerino o meglio un rapporto che si utilizzava anche in arte.
Fin dai tempi antichi esiste una proporzione divina che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose.
E’ stata definita ” Sezione Aurea” o ” Rapporto Divino”.
Il nome ” sezione” è dovuto all’ atto di tagliare, sezionare un segmento in maniera tale da ottenere una porzione che sia media proporzionale tra l’ intero segmento e la parte restante; l’ attributo ” aureo” ( d’ oro) è legato invece alla perfezione, alla bellezza che tale misura è in grado di generare quando è rapportata all’ interno.
Platone affermava che l’ universo stesso è costruito secondo questa sezione, Pitagora diceva che il principio del mondo è il numero, Keplero la considerava come un tesoro della geometria.
Nella Gioconda è stato individuata nelle dimensioni del viso , nell’ area che va dal collo a sopra le mani e in quella che va dalla scollatura dell’ abito a sotto le mani.
Un vecchio proverbio arabo dice ” tutto nel mondo ha il timore del tempo ma il tempo ha paura delle piramidi…” sarà forse per il fatto che sono state costruite secondo la proporzione della sezione aurea : la Piramide di Cheope ha il rapporto base/ altezza corrispondente a 1,58 molto vicino all’ 1,6.
Nel Partenone si ritrova sia nella pianta che nell’ architrave della facciata
E in natura?
Il rapporto aureo è una dimostrazione meravigliosa del fatto che l’ uomo creatore e la natura si servono degli stessi strumenti nel realizzare le forme per giungere alla bellezza.
Prendiamo ad esempio i fiocchi di neve, quei minuscoli cristalli che si formano nelle nubi quando il vapore acqueo li trasforma in ghiaccio; man mano che crescono emergono affascinanti forme geometriche.
Un singolo fiocco di neve… da ogni ramo del cristallo partono altri rami che si diramano a loro volta creando ramificazioni sempre più minute.
I matematici che studiano questo concetto di autosomiglianza usano il termine ” frattale” per indicare una forma geometrica che si ripete invariata nella sua struttura.
Possiamo osservare altri frattali negli alberi , nella pianta delle felci e nel broccolo romano.
Galileo Galilei riteneva che ” il libro della natura è scritto con i caratteri della geometria”.
Dunque in natura la figura più ricorrente è la spirale ; le lumache, le chiocciole, nell’ apparato uditivo, la coclea, che permette di percepire le vibrazioni , nei falchi che si avvicinano allo loro preda secondo una spirale logaritmica.
Perchè la spirale della chiocciola è logaritmica?
Gli animali in genere crescono in dimensioni ma mantengono la loro forma; la spirale ha questa caratteristica e la conchiglia è il frutto di un accumulo di parti vecchie e nuove adatte a contenere un organismo che cresce in dimensioni ma non in forma.
Anche per i mammiferi la crescita delle corna, delle zanne , delle code di alcune specie ( camaleonte , cavalluccio marino) segue lo stesso principio di crescita delle conchiglie.
Gabriele D’ Annunzio avrebbe così sintetizzato:” La bellezza è l’ asse interiore degli artisti e degli uomini di intelletto e li preserva anche quando si abbandonano agli eccessi”.