FRA SEDUZIONE E INVESTIMENTO: IL WHISKY

Whisky, definibile come l’ alcolico della riflessione, immaginabile nel tradizionale gesto di degustarne un bicchiere, seduti comodamente sul divano, in tarda serata, sfogliando il giornale, magari in completa solitudine.

Immediata una precisazione grammaticale: whisky in Scozia, whiskey in Irlanda!

Oltre al paese di produzione e una ” e” in aggiunta, si differenziano principalmente per la lavorazione delle materie prime che li rende due prodotti totalmente diversi benché siano entrambi distillati e per la tecnica di essiccamento del malto, forni alimentati a torba per lo scozzese, chiusi al carbone per l’ irlandese.

Nell’ immaginario comune il whisky si identifica come un distillato raffinato e aristocratico, destinato ad una nicchia di intenditori, da un forte charme e sex appeal paragonabile ad una donna di grazia e riservatezza.

” Un bicchiere di whisky bisogna prima guardarlo e quando ci si stanca di guardarlo incominciare a berlo, come una bella ragazza”.( H. Murakami)

In realtà non è precluso a nessuno, carico di memorie , rappresenta un mondo magico , fuori dai clamori ma anche un ottimo investimento finanziario; partecipare anche ad aste on line, per chi conosce i brand, può riservare cospicue sorprese.

Il whisky, del resto come il vino, rappresentano merci dal valore ” stabile”.

Ad un imprenditore olandese, Kappen, è passata per l’ anticamera del cervello, di creare un indice di riferimento per questi distillati.

Cataloga meno di tremila bottiglie fra scozzesi e irlandesi e il relativo valore; il ” benchmark” è in grado di riportare e tracciare la proprietà della distilleria, i metodi di affinamento, la capacità produttiva.

Dietro a questo ” sacro” distillato ruotano denari e tranelli ma è altrettanto possibile trarne benefici; acquistare una bottiglia , oltre ad essere anche divertente può rivelarsi un proficuo investimento da mettere in cassaforte.

Scommettere su questo prodotto non necessita di un grande capitale iniziale a patto però di differenziarsi sul mercato e individuare un preciso target di riferimento.

Il prezzo dipende da molteplici fattori fra i quali l’ invecchiamento e le condizioni di mantenimento nel tempo della bottiglia.

Orientarsi su questo mercato può risultare una buona scelta perché sempre più spesso si moltiplicano le richieste di distillati particolari.

Etichette e annate selezionate sono da anni protagoniste di aste risultate vincenti e remunerative nel lungo periodo; fra le chicche spicca il nome di Dalmore Oculus ( 16.000/22.000 euro) espressione di una miscela raffinata frutto di malti vintage che virano dall’ agrumato agli speziati.

Prezioso e raro equilibrio racchiuso in un contenitore di cristallo Baccarat realizzato su misura.

Al grido ” tutti pazzi per il whisky” questo, si sta trasformando in un bene rifugio.

Non occorre solo una calcolatrice alla mano ma considerare la concorrenza che risulta essere spietata, qualche contatto nel giro giusto e l’ esperienza per comprendere procedimenti di distallazione e invecchiamento.

Se l’ investimento risultasse deludente o un flop, c’è l’ indubbio vantaggio di ritrovarsi fra le mani anziché della carta straccia un ottimo palliativo alla mancanza di profitto .

Francesca Valleri