CABERNET SAUVIGNON E FRANC: IL MIRACOLO
Un ringraziamento a Mario Incisa ed alle due uve, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, per aver regalato uno dei vini italiani più pregiati.
“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar”. Giosuè Carducci, Bolgheri piccolo territorio dai tanti suoli nel comune di Castagneto Carducci, che ha donato i natali al Sassicaia, uno dei vini italiani di valore e prodotto esclusivamente della Tenuta di San Guido.
Lo si potrebbe descrivere semplicemente con una sola parola: maestoso, con il suo color rosso rubino intenso, dal sapore pieno, asciutto e armonico. Potrebbe accompagnare anche un semplice gheriglio di noce. Ha come simbolo di riconoscimento una rosa dei venti, stemma della famiglia Incisa. Ha lo spessore di un bordeaux, è nato a tavolino e non è figlio della tradizione.
All’inizio, la sua produzione era limitata ad uso privato, la prima commercializzazione risale alla metà degli anni sessanta ed inizialmente ha incontrato resistenze e diffidenze. Tutto prende forma e nasce dalla volontà di Mario Incisa Della Rocchetta, appassionato di vini francesi. Decise di piantare barbatelle di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc (vitigni a bacca nera) nella Tenuta. Era convinto di una certa somiglianza morfologica fra la zona di Bordeaux e quella di Bolgheri. Anche i contadini esclamarono “follia!” Quei terreni erano secchi, ciottolosi ed aridi, riarsi dal sole.
In realtà la scelta fu lungimirante perché a tutt’oggi i vigneti del Sassicaia godono di un microclima favorevole, riparati dal maestrale e dal libeccio grazie ai boschi. Ed è merito di questa “oasi” se il Sassicaia gode di una spiccata personalità rispetto ad altri vini. Guardando a ritroso, un’idea folle quella di pensare di realizzare un “bordolese” in Maremma! Ma la tenacia di Mario è stata determinante a tal punto da non farlo mai indietreggiare dalla sua scelta ed è stata la fortuna dei nostri palati.
La notorietà di questo vino arriva nel ‘78 a Londra, dove il Sassicaia viene inserito, da un guru internazionale, all’interno di una degustazione al buio. Partecipavano i 30 migliori Cabernet del mondo e il Sassicaia, sorso dopo sorso, ottiene la vittoria su tutti, consacrando questo nettare nell’Olimpo.
Nel 2018 ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni di vita. Come tutti i vini di un certo prestigio, le grandi annate (‘78-‘85-‘88-‘90 ….) raggiungono prezzi elevati e sono oggetto di ricerca fra commercianti e appassionati.
Il “ringraziamento“ va quindi, oltre che a Mario Incisa, al clima temperato delle brezze marine della zona ed a queste due uve (85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc), che hanno permesso di raggiungere alti livelli qualitativi. Il tempo, poi, la fa da padrone. Il vino non può essere commercializzato se non dopo un periodo di invecchiamento in botti di rovere della durata di due anni.