A SPASSO PER LE FOGNE DI PARIGI!

” Monsieur sa bene com’è Parigi; una città pericolosa per la bellezza, quando la bellezza non possiede un soldo”. ( H. James)

La Ville Lumière è stata attrice protagonista di artisti e di innamorati, la città delle persone semplici e complicate, una creatura multiforme da scoprire e riscoprire, un mosaico etnico, patria del french can can, madre amorevole di infiniti sottomondi, quale il ” Piccolo Giappone”, una stradina lunga e stretta , vicina l’ Opera, custode di colori e sapori dell’ estremo Oriente.

Parigi…e nasce un sospiro.

E’ una città che si è consacrata all’ arte tanto da realizzare un museo atipico.

Oltre ai suoi giardini, monumenti e opere ai più conosciuti, la “vecchia signora ” possiede magia anche sottoterra tant’è che sotto le proprie strade si ramifica qualcosa che merita di essere visitato: il Museo delle Fogne, un tributo dedicato all’ antico impianto fognario della città, oggi trasformato in un originale percorso turistico che si snoda per infinite gallerie.

Il fascino delle fogne parigine ha ispirato la fantasia comune, oltre quella di grandi romanzieri, Umberto Eco nel suo ” Pendolo di Foucault” e Hugo che, in una cinquantina di pagine de ” I Miserabili”, ha saputo trasformare una dissertazione su un impianto fognario in una proverbiale lezione di sociologia : ” la fogna è la coscienza della città, tutto vi converge, tutto vi si mette a confronto: è buio in quel livido luogo ma non vi sono più segreti”.

L’ anima occulta di Parigi risiede nei cunicoli delle catacombe e nelle fogne che replicano a grandezza naturale le vie cittadine in una peculiare riproduzione sotterranea con tanto di cartelli e indicazioni.

Tutto ha inizio da un tombino, un pò come ” Alice nel paese delle Meraviglie”, quale porta d’ accesso , sito al settimo arrondissement, vicino al Pont de L’ Alma, davanti al civico 93 Quai d’ Orsay.

Puzza a parte, i canali, dotati di larghe banchine, risultano talmente ampi da poter essere navigabili a mezzo di una barca, quella delle squadre di manutenzione che li percorrono quotidianamente per verificare lo stato di salute e il regolare funzionamento.

Una parte di questi sotterranei è stata trasformata e adibita nel Musèe des Egouts, in cui è ancora possibile ammirare gli archi gotici delle fogne oltre che ripercorrere la storia di questa imponente rete, realizzata dagli antichi romani che ne costruirono i primi tratti sotto l’ attuale Boulevard Saint Michel e che rimase a cielo aperto fino al Medioevo, periodo non particolarmente buio per Parigi ma decisamente sporco.

I liquami scorrevano lato strada per poi confluire nella Senna.

E’ intorno alla fine del Trecento che le prime fognature ad arco e muratura furono non solo messe in opera ma costantemente ampliate.

In totale sono circa duemilatrecento chilometri di rete fognaria, che prende il nome delle strade sovrastanti, di cui circa cinquecento metri sono a completa disposizione dei visitatori.

E se questi cunicoli e anfratti potessero parlare, racconterebbero centinaia di episodi suggestivi, divertenti o raccapriccianti, leggende secondo le quali, durante il periodo rivoluzionario, si rifugiavano i rivoltosi e i banditi, dimore di assassini, ladri e criminali che difficilmente venivano scovati in questi luoghi labirintici.

In realtà è una Parigi segreta, quella che si disvela agli occhi del turista, dopo essersi addentrato nel tombino e aver sceso i primi venti gradini.

E’ molto più complesso di quanto si possa immaginare, ci sono aspetti sorprendenti e vari artifizi che permettono di mantenere pulita e funzionante la rete fognaria; macchinari per le bonifiche, acque che scorrono sotto i piedi per poi formare un corso più abbondante dove è ” parcheggiata” la ” nave patriota”, un bestione di circa cinque tonnellate per la pulitura dei grandi connettori.

Indubbiamente non è la visione più romantica della Parigi con i suoi ponti decretati Patrimonio dell’ Umanità da parte dell’ Unesco ma è altrettanto un aspetto forse intrigante, una passeggiata nell’ intestino accessibile della “Madame”.

Francesca Valleri