UN MOJITO A L’ AVANA!

Due foglie di menta sono state in grado di detronizzare l’ iconica oliva verde del Martini, che per inciso, va servita a parte!

Ne ” La morte può attendere”, il quarto dell’ era Pierce Brosnan, James Bond, offre un mojito ad una Giacinta (Jinx ) Jhonson, fascino di Halle Berry, appena emersa dalle acque, come una splendida sirena.

Il mojito è la versione cubana del più classico ” Mint Julep” , anch’ esso amato dal più famoso ” 007″ e da William Faulker che se lo faceva da solo, mescolando bourbon con l’ aggiunta di un solo cucchiaio di zucchero e foglie di menta pressate.

Si dice che accusasse spesso il colpo, lavorasse di sera bevendo e il discorso per l’ accettazione del Premio Nobel del ‘ 54 , fosse stato pronunciato già minato dai fumi dell’ alcool; eppure la performance risultò lucidissima.

Ma il binomio , in una mano un drink e nell’ altra una penna, ha fatto proseliti!

Un nome per tutti, Ernest Hemingway, innamorato dell’ isola caraibica, dove vi soggiornò a più riprese per la stesura del suo gigante ” Il vecchio e il mare”.

Personaggio sorprendente, conosciuto tanto per le sue doti letterarie quanto per quelle di bevitore.

Si dice amasse sorseggiarlo all’ ora del tramonto , dopo una giornata di pesca al merlin, lo stesso protagonista del suo romanzo, nel cuore pulsante di L’ Avana vecchia, alla Bodeguita del Medio, Calle Empedrado 207, che deve il suo nome proprio alla sua ubicazione; solitamente i locali di questo genere sorgevano agli angoli delle strade per essere più visibili.

Un connubio perfetto quello di una città baciata da storia e magia, figlia per natura di contraddizioni quali l’ audacia e la decadenza e questo luogo decisamente leggendario, il più famoso, una chicca non solo per gli ” amanti della letteratura” , quell’ acquavite ha incantato scrittori di ogni genere , madre legittima indiscussa del mojito.

” My mojito in la Boteguita ma daicquiri in El Floridita”, recita un singolare autografo dello scrittore Hemingway, sulla parete di questo locale oramai ricoperto di graffiti-firme di personaggi famosi che qui hanno sostato e innalzato bicchieri: Pablo Neruda, Fidel Castro, Salvador Allende : ” Lunga vita a Cuba libera, il Cile attende.21 giugno 1961″.

Ernest scriveva molto dei suoi viaggi e di tutti i nuovi cocktail che assaporava in tutto il mondo, era un gran bevitore e proprio qui si era guadagnato il soprannome di ” Papa”.

Nella Bodeguita del Medio, che ha tre piani, ci sono due tavoli che nessuno può occupare perché riservati a due clienti ” speciali” anche se deceduti; uno per il poeta cubano Nicolas Guillén , l’ altro per il cantante americano Nat King Cole.

Si dice che il precursore del mojito abbia visto la luce per mano di un pirata, Sir Francis Drake; si trattava di un rimedio per garantire la salubrità e la conservazione dell’ acqua alla quale venne aggiunta alcool e menta.

Non rimane che prendere un tumbler alto, dalla forma cilindrica, versare zucchero, rigorosamente bianco, acqua e soda, lime e menta che non devono essere pestati.

Alla salute!

Francesca Valleri