Poltrona Frau viene fondata a Torino da Renzo Frau nel 1912 e cinquant’anni dopo trasferita nelle Marche. Da più di un secolo è una delle eccellenze italiane, un equilibrio perfetto e bilanciato fra tradizione ed innovazione.

L’esclusività si può comprendere “anche” dai luoghi in cui la si può trovare. Al 1923 risalgono le prime forniture per alberghi e transatlantici e successivamente diventa fornitrice della Casa Savoia. Infine arriva ad arredare il Parlamento italiano, quello Europeo di Strasburgo, gli uffici romani della Banca D’Italia, quelli di rappresentanza della RAI, il Getty Center di Los Angeles, l’Auditorium del “New York Times” e la suite di prima classe dei nuovi A380 della Singapore Airlines.

Nel 1984 debutta nel mondo automobilistico con gli interni di serie della Thema a motore Ferrari.

Poltrona Frau

Nel corso della storia è riuscita a portare il Made in Italy a livello internazionale. Diventa icona del design e del lusso, mantenendo costante negli anni il prestigio della bellezza, artigianalità, eleganza ed innovazione, la chiave e il segreto di questo successo. L’obiettivo sempre quello: realizzare prodotti di qualità iniziando proprio dalla materia prima, la pelle Frau, diventata essa stessa un simbolo.

L’incipit, la materia e l’assemblaggio: da qui inizia un viaggio vero e proprio fuori dal tempo, scandito da un linguaggio preciso e particolare. Plicaggio, carniccio, … che appartiene soltanto ad ambienti dedicati. Termini composti nel 1912 che non si sono mai persi, che insieme a fusto ed ago curvo, scandiscono la fotografia di uno spicchio di costume e di un gusto condiviso, che non sono mai stati dimenticati.

E proprio per celebrare i suoi cento anni, nasce a Tolentino un museo, il Poltrona Frau Museum. Diviso in cinque sezioni, una per ogni ventennio, sono stati inseriti pezzi originali del marchio in ambientazioni che richiamano il gusto dell’epoca.

Poltrona Frau Museum

Incontriamo i modelli più famosi dell’azienda; dai lavori dei designer Gio Ponti e Castiglioni, alla “1919”. Dai caratteri opulenti del rococò, con l’aggiunta di un appoggio per i piedi e un piccolo leggio a braccio fissato sul fianco, alla “Chester”. Quest’ultima era nata da un’illuminazione di Renzo Frau, che a Londra aveva visto divani e poltrone chesterfield. Apportando le dovute modifiche, Frau fece nascere questa seduta iconica.

Pelle per il rivestimento e l’intervento di mani sapienti, questo il binomio. Ancora oggi la lavorazione appartiene ad un numero esiguo di artigiani. Si tratta di una manualità complessa: più di cinquanta ore il tempo richiesto per trattare venti metri quadri di pelle. Oltre a circa quaranta chili di legno di faggio, più di ottanta molle in acciaio, cinquanta metri di cuciture, dodici chili di piuma d’oca e più di duecento metri di filo e una novantina di bottoni ricoperti.

pelle di rivestimento

Al museo incontriamo anche l’ultima creazione, “Juliet”. Nata in occasione del centenario, dalle mani del designer Benjamin Hubert, rappresenta e incarna tutti i valori dell’azienda in chiave futuristica. Si presenta come una poltrona a forma di fiore, dal telaio in legno massello, che si restringe al basamento, ovviamente rivestita interamente di pelle Frau e impreziosita dal motivo a cucitura “princes“. 

Poltrona Frau "Juliet"

Poltrona Frau altro non è che un esempio concreto di storia, lavoro e talento, capitanata da uomini di “grandi” intuizioni nella realizzazione di opere preziose.