“MI SEI SCOPPIATO DENTRO IL CUORE”

Fra i sinonimi contempla “depositare, posare, percepire”, in senso figurato si declina quale “fissarsi, stabilirsi, radicarsi”: ” sedimentare” verbo intransitivo che abbraccia il concetto di far acquisire lentamente il valore.

Quel ” lentamente” chiama in causa il tempo necessario e si traduce nell’elemento sul quale si poggia lo scarto; Zeno Corsini ripercorre la sua esistenza attraverso un diario psicoanalitico nel quale i suoi pensieri non sono lineari e si accumulano come strati, memorie sovrapposte ed eventuali reinterpretazioni successive.

” Ogni ricordo si deposita nell’anima come strati geologici modificati dal tempo e dalla memoria stessa” ( La coscienza di Zeno).

La sedimentazione può indicare anche la modalità con la quale un evento, pure un trauma, si fissa nella ” coscienza del tempo” come in Joyce o Proust dove ” I ricordi sono stati disvelati da un dettaglio sensoriale”, il profumo…le madeleine.

In soldoni che sia l’uno o l’altro, “zuppa o pan bagnato”, comune denominatore il “radicarsi”…radicare sentite come suona bene…un qualcosa che penetra giù in fondo, silenziosamente, talvolta inconsapevolmente ( salvo poi accorgersene dopo) senza alcun rischio di sgretolarsi, resistente e che fa acquisire valore consapevolmente.

Dunque, nell’epoca dell’immediatezza, dove siamo perennemente bombardati da incessanti input che scatenano false voglie, bramosie e bisogni, sarebbe utile pensare alle rocce sedimentarie e al loro processo dettato dal tempo e dalla durata intesa come variabile, acqua, vento, sole, oceano, pianura, lago; nel caso ” umano” l’aspetto cangiabile è in parte il personale bagaglio fatto di esperienza, famiglia, educazione e società e in parte la propria inclinazione.

Allora c’è urgenza di far sedimentare le emozioni, di concedersi il tempo necessario per elaborare e comprendere i propri vissuti, perché le sensazioni forti quali la rabbia, la gioia, la paura ma anche l’infatuazione possono alterare temporaneamente la personale capacità di pensare e valutare.

Quando il sentiment si calma la mente è capace di valutare con oggettività.

Come quando conosciamo qualcuno, in amore, amicizia o lavoro; tendenzialmente emettiamo nell’immediatezza un ” giudizio” o meglio ricuciamo estemporaneamente delle sensazioni che si sono palesate, quando in realtà dovremmo dare loro il tempo di sedimentare, di depositarsi in fondo al cuore, leggere come fiocchi di neve e attendere che abbiano fermentato…un po’ come il vino, talvolta come la Bellezza, che consapevole della propria magnificenza, adotta un passo lento, lasciando all’uomo tutto il tempo necessario per comprenderla e farla propria.

Sì, perché le emozioni sono come il cibo per lo stomaco, necessitano del tempo per essere digerite, solo dopo potremmo dire ” Mi sei scoppiato dentro al cuore…”…dichiarazione così forte che va “oltre” esprimendo lo stupore dell’amore improvviso, dal tono dolce e vulnerabile.

” Mi sei scoppiato dentro al cuore…”diventa una frase che parla di bellezza, della meraviglia e dell’impatto emotivo; non è sempre l’amore a far tremare il cuore, a volte è un volto, una poesia, un gesto umano, un ritornello, trasformandosi in un inno alla Bellezza, quella che non si guarda solo con gli occhi ma che invade il cuore e per un istante fa toccare vette altissime.

Sono quei momenti in cui non è richiesto di capire ma solo di sentire.

E allora succede che…ti scoppia dentro al cuore come a dire ” Qualcosa di te, di questo, di ora mi ha cambiato. E resterà nel cuore”, una dichiarazione di gratitudine nei confronti della Bellezza, di quel guizzo che rapisce all’improvviso.

Non è (solo) amore, è meraviglia, è vita che si fa sentire.

Francesca Valleri