IL ” SUCCESSO ” DEL RETTANGOLO

Claude, il protagonista de ” L’ opera” di Emile Zola, fa il pittore, anzi ha votato la propria vita all’ arte delegandole la ragione della sua serenità, conducendo un’ esistenza da bohemien, frequentando artisti e cibandosi di bellezza.

Si cimenta in un’opera su tela rappresentante il cadavere di suo figlio, deceduto bambino, alla quale dedica tutti gli sforzi e la completa dedizione, non riscontrando però la compiacenza da parte della critica con la conseguenza discesa in un vortice ossessivo.

La motivazione non è riscontrabile tanto nei pareri avversi quanto piuttosto nella sua personale incapacità di terminare l’ opera e offuscato dai fantasmi del fallimento si suicida.

Il cadavere fu ritrovato proprio davanti alla tela delle dimensioni di otto metri per tredici: la forma esatta di un rettangolo.

Per interi secoli le opere d’ arte sono state plasmate dalle più fantasiose forme quali nicchie, cerchi, ovali, tavole centinate ovvero rotonde nella parte alta ed è da implicare proprio alla foggia la responsabilità della composizione finale.

Nel Tondo di Botticelli le figure assoggettano un movimento rotatorio.

Una serie di cambiamenti, quale l’ avvento della prospettiva come primo ,favoriscono l’ ascesa e l’ uso costante del rettangolo assoggettabile ad una finestra; la ragione sta nel diffondersi della pittura su tela che permette di essere ritagliata, con facilità, in qualsiasi forma a differenza della tavola.

La stampa ha fatto la sua parte.

Il Rinascimento regala caratteri mobili e l’ allineamento dell’ impaginato che usiamo ancora oggi, quali colonne e righe.

Il tutto di pari passo con nuove pratiche sociali; fioriscono le botteghe che offrono quadri già pronti, tele maneggevoli che spesso sono esposte già provviste di cornice.

Attraverso mercati ed esposizioni si divulgano le nuove tendenze, una per tutte il Salon Carrè del Louvre che sdoganò i rettangoli o meglio solo rettangoli e dove Manet espose per la prima volta ” La colazione sull’ erba”.

Questa forma si rivela perfetta: pratica, facile ed organizzata.

I libri sono i rettangoli per eccellenza.

Lo schermo della televisione, quello del pc, le vignette dei fumetti, le fotografie, la radiografia del dentista, una cartolina.

Il rettangolo ha vinto!

Gli uomini dell’ ottocento disegnavano rettangoli, sgomitavano per esporli e ce ne erano altrettanti che pagavano il costo di un biglietto per ammirarli.

Da questa forma geometrica è stato contagiato anche il Giappone dove la tradizione ha previsto un’ orizzontalità con il ” Makemono”, rotolo dipinto fino a dodici metri che si svolge mentre l’ osservatore contempla la narrazione figurata, assimilabile ad un’ illustrazione da leggere.

La verticalità è garantita dal ” Kakemono”, un dipinto , un quadro per abbellire l’ ambiente , da appendere in casa solo in alcuni periodi dell’ anno.

E’ rimasta la domanda del perché Claude si sia suicidato di fronte ad un rettangolo.

Probabilmente perché le visioni artistiche prima di nascere come istinto, fioriscono dal desiderio di assecondare un appagamento collettivo.

Il rettangolo si è trasformato in un oggetto ” comunitario” soccombendo così anche alle logiche finanziarie e il protagonista di Zola lo aveva scambiato per una questione spirituale.

Francesca Valleri